Assemblea Cida: obiettivi e priorità

Ieri a Roma una partecipata assemblea della confederazione che rappresenta la dirigenza e le alte professionalità di tutti i settori socio-produttivi, pubblici e privati, sul piano economico, politico e sociale

Era la prima assemblea di Mario Mantovani, vicepresidente Manageritalia e da 4 mesi alla guida di Cida, la confederazione che rappresenta tutto il management e le alte professionalità, con una squadra rinnovata.

Mantovani, dopo aver ringraziato la squadra attuale e quelle passate è entrato subito nel vivo.

Ecco alcuni highlight:

– Cida è un interlocutore aperto al dialogo con ogni forza politica e lo pratica concretamente. Non è però nelle nostre corde rinunciare a esprimere opinioni, né inseguire la notizia del giorno, finendo per dimenticare le priorità. Le nostre e quelle che riteniamo essere del nostro paese.

– Con un occhio all’attualità abbiamo parlato nei mesi scorsi di Unione europea, prendendo una chiara posizione verso la maggiore integrazione e il superamento delle visioni nazionali. Credo che sia, oltre che un’opinione politica, un interesse concreto dei nostri rappresentati.

– Abbiamo, in economia, espresso chiaramente il timore verso operazioni rischiose, velleitarie, orientate al consenso di breve termine. Serve stabilità, condizione fondamentale per lo sviluppo di organizzazioni sane, siano esse imprese, servizi pubblici o pubbliche amministrazioni.

– La grave crisi demografica, evidenziata anche dai dati del 2018, l’anno con meno nascite da un secolo e mezzo, ci pone sulla via stretta che obbliga a gestire con grande attenzione le risorse fiscali e le spese pubbliche. La grave arretratezza di molte zone del paese non consente di operare cambiamenti rapidi di direzione senza correre il rischio di abbandonare a loro stessi migliaia di concittadini.

Facciamo meno notizia, ma siamo più apprezzati se riusciamo a promuovere casi positivi, contributi attivi, storie di successo costruite con merito e impegno. Possiamo farlo solo se lavoriamo insieme. Insieme possiamo fare la differenza, è il payoff che ho iniziato a usare. Il network di Cida deve rafforzarsi attraverso lo scambio continuo, il rilancio reciproco, sui media, nei convegni, nei contatti privati.

– Cida è la moltiplicazione delle nostre forze, siamo tutti Cida, non solo chi lo ha scritto sul biglietto da visita. Senza annacquare le nostre differenze, senza logorarci in una continua ricerca di allineamento tra i vertici delle federazioni, dobbiamo rafforzare il sentire comune. Linee d’azione distinte ma convergenti verso gli stessi obiettivi.

· Cida nei prossimi tre anni opererà secondo un piccolo piano operativo e tre aree di lavoro, all’interno delle quali organizzarci con logica di progetto. Gruppi di persone dotate di competenze complementari, espressione delle federazioni orientate a risultati concreti, a piani e azioni, a studi e approfondimenti.

– Nei prossimi mesi, fino alla nostra prossima assemblea, potremmo vivere un periodo difficile per il nostro paese: se dovessero esplodere le contraddizioni insite nel contratto di governo, se alcuni potenziali focolai globali di crisi dovessero deflagrare, correremmo rischi gravi dovuti alle debolezze strutturali dell’Italia. Ci sono però forze che lavorano per la stabilità, per orientare e guidare i cambiamenti della società evitando i conflitti. Non sono forze misteriose e segrete: sono persone che hanno davvero a cuore il loro paese, che ogni giorno lavorano per obiettivi di pace, di ricchezza morale e materiale. Noi siamo tra queste. Cerchiamo i nostri alleati, uniamo le forze.

Perché non è solo uno slogan: uniti, possiamo fare la differenza.

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