Sviluppo sostenibile: presentato oggi da ASviS il primo rapporto sull’Italia

ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, è nata da poco unendo oltre 100 tra le più importanti istituzioni e reti della società italiana (tra cui Prioritialia, l’Associazione dei Manager per l’innovazione sociale) per contribuire a raggiungere i target dell’Agenda Globale 2030 dell’Onu.

Obiettivo principale: sensibilizzare e responsabilizzare ogni componente della società – politici, imprenditori e manager, cittadini – affinché l’Italia raggiunga gli obiettivi assunti in sede Onu nei tempi stabiliti.
I 17 obiettivi e i 169 target dell’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030, adottati a settembre 2015 dai Paesi delle Nazioni Unite, impongono a tutti un profondo cambiamento di rotta: dall’eliminazione della povertà alla crescita economica e alla buona occupazione, dal consumo responsabile alla riduzione delle disuguaglianze, dal contenimento del cambiamento climatico all’educazione di qualità per tutti, dalla lotta a tutte le forme di discriminazione contro le donne all’impegno contro la corruzione.

ASviS presenta oggi il suo primo rapporto L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Prioritalia, coerentemente ai suoi obiettivi, sta lavorando portando il contributo dei manager ad alcuni degli obiettivi (vedere sotto). In particolare, Marcella Mallen è coordinatrice del punto 16.



Vediamo due valutazioni sintetiche dello stato dell’Italia sullo Sviluppo sostenibile presenti nel rapporto presentato oggi.
Secondo il Rapporto della Fondazione Bertelsmann, redatto a settembre del 2015 con riferimento ai paesi OCSE, l’indicatore sintetico che riassume la posizione rispetto ai diversi SDGs (Sustainable Development Goals) colloca l’Italia in 26esima posizione su 34 paesi, con performance molto eterogenee. Per nove dei 34 indicatori considerati (due per ciascun obiettivo) il nostro Paese compare in tre casi fra i migliori tre paesi e in 16 casi tra i peggiori tre. I punti di forza e di debolezza evidenziati riguardano i seguenti aspetti:
o elementi positivi: gli italiani godono di un’aspettativa di vita in salute tra le più alte tra i paesi OCSE, secondi soli ai giapponesi.

Attestandosi sulle 11 tonnellate pro-capite di livello di consumo interno di materiale, l’Italia è tra i cinque paesi migliori in questo campo. Solo il 10,4% degli italiani è sovrappeso o obeso, collocando il Paese al quinto posto della classifica per questo indicatore. Da notare il fatto che l’Italia sia tra i dieci paesi più efficienti per consumo di energia;
o elementi negativi: il livello di percezione della corruzione del settore pubblico da parte degli italiani è molto alto rispetto ai paesi OCSE.

L’Italia è caratterizzata da uno dei più alti tassi di disoccupazione, specialmente giovanile, e da risultati insoddisfacenti per quel che riguarda le competenze della popolazione in termini di lettura, matematica e scienze e il completamento dell’istruzione secondaria superiore. Il nostro Paese si colloca in 31esima posizione per presenza di polveri sottili nell’aria, che supera i livelli di sicurezza fissati dall’OMS. Considerate le diverse difficoltà evidenziate, in primo luogo quelle economiche, l’Italia fa registrare livelli molto bassi di soddisfazione della vita, con una tendenza decrescente da diversi anni.
Un secondo esercizio di valutazione è stato pubblicato dal Sustainable Development Solutions Network (SDSN), in collaborazione con la stessa Fondazione Bertelsmann.

Sulla base di 54 indicatori comuni a 152 paesi, l’Italia si colloca in 25esima posizione, mentre utilizzando un insieme più ampio (con 13 indicatori aggiuntivi), ma relativo ai soli paesi OCSE, si trova in 26esima posizione. Rispetto ai 17 SDGs, l’Italia compare nella “zona rossa” (cioè in una condizione critica) in sette casi (4-educazione, 8–occupazione, 10–disuguaglianze, 12–consumo responsabile, 13–lotta contro il cambiamento climatico, 16–pace e giustizia, 17-partnership) e in quella “gialla” nei rimanenti 10, mentre in nessun caso rientra in quella “verde”, cioè in linea con gli obiettivi concordati.





OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE (SUSTAINABLE DEVELOPMENT GOALS) APPROVATI DALL’ONU PER I PROSSIMI 15 ANNI

  1. Porre fine a ogni forma di povertà nel mondo
  2. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile
  3. Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
  4. Fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti
  5. Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze
  6. Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie
  7. Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni
  8. Incentivare una crescita economica, duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti
  9. Costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione e un’industrializzazione equa, responsabile e sostenibile
  10. Ridurre le disuguaglianze all’interno e fra le nazioni
  11. Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
  12. Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
  13. Adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le sue conseguenze
  14. Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile
  15. Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica
  16. Promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile; offrire l’accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficaci, responsabili e inclusivi a tutti i livelli
  17. Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile
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