Startup innovative: Italian Angels for Growth

Il network di business angel italiani. A tu per tu con il presidente Antonio Leone

“Esistiamo per supportare giovani aziende tecnologiche nel loro percorso di crescita”, recita il vostro payoff. Cioè?

Italian angels for growth (IAG) è il più grande network di business angel italiani: più di 200 protagonisti del mondo imprenditoriale, finanziario e industriale che investono tempo e capitali per la crescita delle startup innovative.

Il network nasce nel 2007, con l’idea di realizzare, sul modello statunitense, una formula di investimento capace di coinvolgere capitali privati mettendoli al servizio di startup innovative con metodo e professionalità. A partire dal nostro team di 7 risorse che, ogni giorno, si confronta con diverse startup, sino ai nostri oltre 200 soci che, con passione e professionalità, finanziano e accompagnano le startup nel migliorarsi quotidianamente, divenendo per loro un punto di riferimento: dà consigli sul business model, al modo migliore per approcciarsi verso gli investitori.


Quindi chi è e cosa fate voi e cosa fa un angel?

Il business angel è una persona che investe tempo e denaro per supportare uno o più founder motivati e di talento e sviluppare progetti di impresa ad alto potenziale. In IAG ne trovi non uno, ma oltre 200, che operano insieme per ottenere insieme quello che è difficile raggiungere come individui: condivisione di esperienze, circolazione di conoscenze, migliore gestione del rischio, riduzione dei costi di due diligence e di ricerca delle opportunità di investimento.


I vantaggi di investire in gruppo: opportunità di investimento qualificate: accesso a startup già rigorosamente selezionate; staff dedicato, assistenza a 360 gradi sugli investimenti, riunioni-soci: cinque occasioni di incontro e investimento all’anno di cui 4 a Milano e una in un’altra località; formazione continua: workshop di aggiornamento su trend tecnologici e tecniche di investimento; champion: possibilità di impegnarsi nella relazione con le startup a fronte di maggiori ritorni; networking: creiamo e incentiviamo occasioni di confronto e relazione tra i soci.


Un lavoro a tempo pieno, come?

Italian angels for growth dà una guida e una metodologia ai suoi soci che, autonomamente, costituiscono un consorzio per ogni operazione di investimento, collaborando su base quotidiana con lo staff professionale dell’associazione


Ogni consorzio è guidato da un socio “volontario”, che investe un importo significativo e fa da capofila dell’investimento: il champion. I champion seguono l’investimento mettendosi a disposizione del founder, ma vigilano anche sulla tutela degli interessi dei business angel e sulla qualità dell’operazione. I champion hanno diritto a un carried interest da riconoscere all’exit solo nel caso di exit positiva (capital gain).


Chi e come può chiedere il vostro aiuto?

Tutti coloro che stanno cerando un supporto finanziario e manageriale per un progetto imprenditoriale ambizioso. Il business angel è un investitore professionale con esperienza d’impresa, capace di affiancare gli imprenditori nella loro azienda e accompagnarli nel percorso di crescita sapendo guardare al medio e al lungo termine. Il team Iag riceve opportunità d’investimento da soci IAG, eventi startup, partner (acceleratori, incubatori, advisor, fondi vc) e candidature dirette (es. sito).



Quali sino ad oggi i risultati in termini di crescita del sistema del vostro operare del quale siete più fieri?


IAG ha incrementato la propria base soci nel corso degli anni, includendo profili di alto livello e competenze multidisciplinari, con un tasso di retention molto alto. Ad oggi abbiamo 208 protagonisti del mondo imprenditoriale, finanziario e industriale che investono tempo, competenze e capitali per la crescita delle startup innovative. In più di dieci anni di attività, abbiamo analizzato 4.215 startup e i nostri soci hanno realizzato 80 investimenti, per un totale di 134 milioni di euro investiti dai soci IAG e suoi co-investitori.

Proprio nel 2019, IAG ha guidato uno dei round più rilevanti in Italia: ben 80 soci hanno scelto di mettersi in gioco, investendo 1,25 milioni di euro in Kither Biotech (società focalizzata sullo sviluppo di nuove terapie in ambito polmonare) in un round da oltre 6 milioni di euro, unendo le forze per perseguire un successo clinico e imprenditoriale che possa cambiare le prospettive di cura di tale malattia.



Come siete inseriti nel sistema Italia, con chi collaborate già di più e meglio e con chi vorreste farlo in futuro?


IAG è uno dei maggiori operatori di venture capital in Italia e collabora con tutti gli stakeholder dell’innovazione. In particolare acceleratori/Incubatori/techtransfer office/advisor specializzati: condividono costantemente opportunità d’investimento con Iag in quanto il nostro network rappresenta uno dei maggiori operatori di seedcapital in Italia; contattiamo costantemente veicoli di seed investment e altri Business Angel Network per finalizzare co-investimenti, presentiamo le società già nel portafoglio dei soci IAG a tutti i fondi di Venture capital per ricercare nuovi finanziamenti nei round successivi.


Quello che abbiamo rilevato è che in Italia la collaborazione tra imprese e startup è ancora troppo limitata: le modalità operative dei due ecosistemi sono infatti molto diverse. Per questo motivo IAG, grazie al ruolo strategico in quanto associazione di business angel, vuole proporsi come strumento flessibile e adeguato, per supportare l’innovazione nelle imprese, soprattutto nel contesto delle piccole medie aziende italiane, esposte quotidianamente alla competizione sui mercati internazionali.



Cosa serve in Italia e all’Italia per utilizzare la leva tecnologica per una crescita duratura e sostenibile?

La crescita a livello internazionale di operazioni M&A tra corporate e startup e l’avvio di numerosi fondi di corporate venture capital dimostrano come sia ormai chiaro, negli ecosistemi più evoluti, il contributo determinante delle startup alla crescita e al rinnovamento del business delle aziende.

La portata di questo fenomeno è testimoniata dall’attività di acquisizioni di startup dal 2010 al 2018, che hanno riguardato oltre 21.800 startup per un volume totale delle operazioni di circa 1.200 miliardi di dollari a livello globale (dati MTB Crunchbase-Tech Startup M&A). Non sorprendentemente l’86% delle transazioni e l’80% del denaro speso hanno coinvolto le startup del Nord America e dell’Europa. A confermare il trend sono circa 4.400 deal chiusi nel 2018 per un valore pari a $220 miliardi in linea con il picco di operazioni perfezionate l’anno precedente.


Seppure con numeri più limitati rispetto alla tendenza globale, negli ultimi anni anche in Italia, si sta diffondendo la consapevolezza dell’importanza di questo fenomeno. Come riportato dal “Terzo Osservatorio Open Innovation e Corporate Venture Capital” infatti sono oltre 7.600 le aziende che hanno investito in startup in Italia nel 2018 (+14% rispetto al 2017).

Si rileva, peraltro, che le aziende italiane che supportano questa strategia di crescita hanno maggior tendenza all’innovazione, maggiore vocazione internazionale e un conseguente miglior andamento delle principali voci di conto economico. Le startup partecipate da corporate, specularmente, evidenziano tassi di mortalità più limitati rispetto alla media delle startup.

Alla luce di queste premesse, reputiamo che in Italia la collaborazione tra imprese e startup sia ancora troppo limitata: le modalità operative dei due ecosistemi sono infatti molto diverse. Nei contesti aziendali è raro che esistano politiche chiare per implementare strategie di innovazione basate sul “buy” di tecnologie e startup. D’altro canto, nelle stesse startup spesso mancano figure senior in grado di dialogare con il mondo produttivo.

In questo contesto, un’associazione di business angel come IAG svolge un ruolo strategico nel supportare l’innovazione nelle piccole medie aziende italiane esposte quotidianamente alla competizione sui mercati internazionali


Quali i vostri programmi futuri?

I business angels di IAG sostengono finanziariamente progetti innovativi investendo i propri capitali, ma allo stesso tempo, grazie al mix di competenze dei soci, supportando i founder delle startup nella definizione del business model in tutti i suoi aspetti. Siamo convinti che un network di business angel rappresenti per le piccole medie aziende italiane la chiave per dialogare efficacemente con sistema delle startup, superando le attuali “incomprensioni” e “difficoltà”.

IAG può offrire ai soci corporate il servizio di venture capital in outsource (“VC as a Service”) che garantirebbe alle stesse: 1) visibilità su un dealflow di circa 500 -700 opportunità d’investimento all’anno; 2) accesso alle oltre 80 startup già nel portafoglio dei soci IAG; 3) possibilità di migliorare la brand awareness nell’ecosistema delle startup; 4) opportunità di partecipare a workshop con esperti di settore; 5) accesso ad un ampio network di stakeholder (fondi VC, acceleratori e technology transfer office) dell’ecosistema innovativo italiano e internazionale nonché alle competenze degli oltre 200 business angel di IAG con track record rilevanti nell’industry di riferimento della stessa corporate.

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