Sostenibilità: focus con Laura Nurra, American Express

Storie, strategie e obiettivi: come declinare nel lavoro le sfide di un futuro sostenibile a livello economico, sociale e ambientale. La parola ai manager e a chi fa l'impresa

Per favorire lo sviluppo di un futuro davvero sostenibile a livello economico, sociale e ambientale raccogliamo esperienze, storie, risultati e prossimi obiettivi dalla viva voce dei manager e di chi fa l’impresa: un modo per andare oltre la CSR, con una forte e diffusa responsabilità a tutto campo. Oggi ne parliamo con Laura Nurra, Colleague Market Partner Director Italy di American Express.

La pandemia ha portato ancora più all’ordine del giorno il tema della sostenibilità: com’è cambiato il mondo della Csr in questi ultimi due anni?
«American Express ha sempre mostrato un impegno costante ai temi legati alla sostenibilità: la nostra strategia di Csr ha avuto, e continua ad avere, un posto centrale nella nostra “colleague experience agenda” e non si limita a coinvolgere i nostri clienti, ma anche tutti i nostri colleghi e le comunità in cui viviamo e lavoriamo. La pandemia ci ha costretto a iniziative virtuali, che però si sono dimostrate efficaci e concrete; ne è un esempio lo stanziamento di 6 milioni di dollari per consentire a diverse organizzazioni sanitarie in tutto il mondo e in Italia l’acquisto e la consegna di forniture protettive agli operatori sanitari nella fase iniziale e più critica della pandemia, il supporto alla ricerca e ai vaccini e il sostentamento delle comunità in situazioni critiche».

In cosa consiste il suo ruolo, come viene declinato nel suo settore professionale e quali sono le sfide concrete del suo lavoro quotidiano?
«Sono leader a guida del Colleague Experience Group e le sfide più rilevanti da affrontare nel mio quotidiano sono tre: 1. essere partner e alleato del business per tradurne le necessità e supportarne lo sviluppo, contribuendo al successo dell’azienda; 2. continuare a cogliere le opportunità di cambiamento sperimentando e innovando in modo costruttivo, con un occhio alla competizione esterna; 3. creare e mantenere una cultura ‘colleague centrica’ in cui l’attenzione per le persone, la valorizzazione dell’autenticità e unicità di ciascuno sia al centro della strategia e dove il benessere dei colleghi abbia valore per migliorare l’esperienza lavorativa».

Quali sono i trend di settore? Quali sfide e criticità, se ci sono state, ha dovuto affrontare la sua azienda?
«In oltre 170 anni di storia, American Express si è mostrata sempre capace di reagire ai cambiamenti, valorizzando le opportunità che i cambiamenti stessi ci offrivano. Anche le iniziali criticità che ci ha messo di fronte la pandemia si sono velocemente trasformate in opportunità di miglioramento e innovazione. Pensando al futuro, la prima grande sfida che vedo e che ci terrà impegnati per mantenerci competitivi è quella del digitale: servirà continuare a lavorare e investire in tecnologie innovative, incontrando i bisogni di colleghi, clienti e comunità in modo più veloce e mirato, creando maggior valore aggiunto per tutti. Un secondo importante trend che ormai è imprescindibile è il tema dell’inclusione e della diversità, sul quale siamo presenti ormai da anni e che stiamo ulteriormente potenziando. Lavoriamo affinché la valorizzazione dell’identità individuale diventi parte del Dna di ogni collega, promuovendo network aziendali e iniziative di grande impatto che permettano a ognuno di esprimersi al meglio, al di là di ogni differenza».

Perché a un’azienda conviene investire in responsabilità sociale d’impresa e sostenibilità?
«Oggi non si può prescindere dall’investimento in una maggiore sostenibilità, che deve includere anche il benessere delle persone: vogliamo essere un’azienda socialmente responsabile, vogliamo essere rispettosi dell’ambiente e vogliamo essere un datore di lavoro attento alle esigenze dei nostri colleghi non solo intesi come lavoratori ma anche come cittadini. Il benessere delle persone è direttamente collegato a quello dell’azienda, e ne conferma il successo. La CSR gioca inoltre un ruolo importante nella strategia di talent attraction: i talenti esterni – ma anche i nostri clienti – cercano aziende impegnate concretamente nella sostenibilità, valore che sta fortemente crescendo nei trend di scelta, soprattutto tra le nuove generazioni, che rappresentano il 45% della nostra organizzazione».

In concreto, quali sono i principali progetti in tema di CSR e sostenibilità che avete portato a termine negli ultimi anni in azienda?
«La strategia CSR in American Express si sviluppa su tre principali filoni: Colleghi, Clienti, Comunità. Verso i Colleghi e le loro famiglie le principali iniziative in questi ultimi anni di pandemia sono state sicuramente volte ad assicurare la protezione della salute, sia “fisica” che psicologica: abbiamo garantito la massima flessibilità e disponibilità per lo smart working e attivato iniziative di Healthy Minds, assicurandoci che le condizioni di lavoro e familiari fossero adeguate per poter lavorare in serenità ed efficacia. Lato Clienti abbiamo fortemente sostenuto la ripresa delle piccole e medie imprese con agevolazioni e finanziamenti; abbiamo inoltre supportato i clienti, arricchendo il programma Amex Offers con offerte mirate e con iniziative integrative come Double Rewards. Tramite le campagne Shop Small abbiamo coinvolto i nostri titolari in campagne di donazione (ad esempio, il No Plastic Project a tutela dei nostri mari). Infine abbiamo sostenuto le comunità con campagne di ‘Matching’ (42 milioni di dollari) e donazioni tra cui due a importanti ospedali italiani, oltre a contributi per il restauro di opere d’arte nelle città, e al nostro programma di volontariato aziendale Serve2gether a sostegno dell’ambiente e di gruppi svantaggiati (30.000 volontari in 15 paesi, tra cui l’Italia)».

Per quanto riguarda il prossimo biennio, in quali obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) la sua azienda sarà coinvolta? Avete già dei progetti definiti su cui intendete impegnarvi?
«Da anni siamo impegnati in iniziative a sostegno della salute e del benessere dei colleghi e degli obiettivi SDGs, che sono sempre integrati con i nostri obiettivi di business. Continueremo a lavorare per garantire un ambiente inclusivo in cui la gender equality sia davvero una realtà e saremo impegnati sulla sostenibilità ambientale e climatica e la salvaguardia della diversità marina. Per il 2022, in Italia abbiamo in programma di continuare il programma No-Violence avviato quest’anno in collaborazione con CADMI – La Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate: vogliamo accrescere la consapevolezza sul tema della violenza e fornire supporto ai colleghi e alle loro famiglie attraverso sessioni informative, volontariato aziendale, mentoring e donazioni».

Pubblico e privato possono collaborare per raggiungere un obiettivo comune?
«Certamente, anzi penso che si potrebbe investire di più in questo. Le aziende sono parte integrante del tessuto sociale in cui viviamo e collaborare per uno scopo comune porta risultati ancora maggiori. American Express, ad esempio, sviluppa ogni anno un piano di volontariato aziendale in cui i colleghi dedicano la loro giornata lavorativa – regolarmente retribuita – a interventi concreti sul territorio in collaborazione con realtà locali (come Caritas, AIL ecc.). In queste attività siamo spesso partner di comitati pubblici, comunali o regionali, con cui cooperiamo attivamente».

CSR e sostenibilità: come capire quando è solo un’operazione di marketing?
«La sostenibilità è ormai un tema di grandissima attualità e bisogna sempre distinguere l’intenzione dai fatti concreti. In American Express vantiamo una forte cultura aziendale basata su valori quali rispetto, inclusione, integrità e uno dei valori è proprio il Sostegno alle Comunità: a tutti noi è richiesto di lavorare per il benessere comune e per fare davvero la differenza. Questo è molto significativo perché il tema CSR e sostenibilità è integrato fortemente nel nostro stesso modo di operare. Non si tratta quindi di un’operazione di marketing per essere più visibili e attrattivi, quanto invece di un pilastro della nostra cultura, da sempre».

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