Sostenibilità: focus con Laura Campopiano, Snaitech

Storie, strategie e obiettivi: come declinare nel lavoro le sfide di un futuro sostenibile a livello economico, sociale e ambientale. La parola ai manager e ai chi fa l'impresa

Per sostenere lo sviluppo di un futuro davvero sostenibile a livello economico, sociale e ambientale raccogliamo esperienze, storie, risultati e obiettivi futuri dalla viva voce dei manager e di chi fa l’impresa: un modo per andare oltre la CSR, con una forte e diffusa responsabilità a tutto campo.

Oggi ne parliamo con Laura Campopiano, direttore Business Development & Communications di Snaitech.

La pandemia ha portato ancora più all’ordine del giorno il tema della sostenibilità: com’è cambiato il mondo della CSR in questi ultimi due anni?
«Già prima della pandemia la CSR era un tema sempre più caldo nelle aziende, ma l’emergenza Covid ha evidenziato il legame inscindibile tra condotta aziendale, benessere sociale e responsabilità ambientale. Il risultato è che il confine tra la CSR e la gestione ordinaria si va sempre più assottigliando: gli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica, di relazione coi territori e l’attenzione al wellbeing dei dipendenti finiscono sempre più spesso per coincidere con l’identità stessa dell’azienda, andando a costituirne i pilastri fondanti. Per questo ritengo che parlare di CSR oggi significhi non solo parlare dell’azienda, ma anche delle responsabilità personali».

In cosa consiste il suo ruolo, come viene declinato nel suo settore professionale e quali sono le sfide concrete del suo lavoro quotidiano?
«Sono a capo della Direzione Business Development & Communications, dove ci occupiamo di due aspetti: da un lato facciamo sì che gli SDGs vengano integrati nelle strategie di business, della redazione dei bilanci di sostenibilità e dei progetti sociali finanziati da iZilove Foundation, l’ente del Gruppo dedicato alle good causes; dall’altro siamo responsabili della comunicazione interna, questo perché la comunità aziendale è sempre stata un grande focus di tutte le nostre iniziative di CSR. Il mio compito in particolare è presidiare che le attività quotidiane siano coerenti con i nostri progetti di responsabilità sociale d’impresa e collimino con la visione di business sostenibile di Snaitech».

Quali sono i trend di settore? Quali sfide e criticità, se ci sono state, ha dovuto affrontare la sua azienda?
«Come per molte altre realtà, le principali criticità sono state legate alla pandemia. La remotizzazione del lavoro, per abilitare i nostri colleghi allo smart working, ha comportato un grande sforzo da parte dei nostri team IT e HR. Abbiamo anche dovuto affrontare una lunghissima chiusura dei negozi, che sono stati penalizzati rispetto a quelli di altri settori merceologici; fortunatamente abbiamo potuto compensare almeno in parte attraverso l’offerta digitale: negli ultimi anni l’online è stato uno dei principali driver di crescita di Snaitech».

Perché a un’azienda conviene investire in responsabilità sociale d’impresa e sostenibilità?
«Oggi ci sono talmente tante ragioni per investire in responsabilità sociale d’impresa e talmente tante esperienze a dimostrare l’impatto positivo della CSR, che bisognerebbe quasi porsi la domanda opposta: perché non farlo? Una di queste ragioni è sicuramente la pianificazione: le politiche CSR, quando integrate in modo strutturale nell’azienda, fanno emergere con chiarezza i rischi e le opportunità, permettendo di intervenire in modo lungimirante e non attendista. Un’altra è legata alla talent acquisition: la creazione di una cultura del lavoro trasparente porta ad attrarre e a trattenere in azienda le migliori risorse professionali».

In concreto, quali sono i principali progetti in tema di CSR e sostenibilità che avete portato a termine negli ultimi anni in azienda?
«Attraverso iZilove Foundation, ente autonomo e senza scopo di lucro creato da Snaitech per sostenere le good causes, abbiamo supportato in questi anni moltissimi progetti. Potrei citarne diversi, credo sia però più importante evidenziare come il nostro modello di intervento vada oltre l’erogazione di contributi economici: sosteniamo infatti a 360° i progetti benefici, coinvolgendo attivamente le nostre persone.
Ad esempio, abbiamo messo a disposizione il nostro Ippodromo di Montecatini per la cerimonia inaugurale dei XXXIV Giochi Nazionali Estivi Special Olympics e 130 dipendenti hanno partecipato come volontari durante la manifestazione. Un record, a detta degli organizzatori, che ci inorgoglisce molto poiché testimonia l’impegno e la partecipazione di tutti i colleghi nei progetti di CSR aziendali. Sempre parlando di coinvolgimento, non posso non citare Share4Good, il progetto che permette a tutti i colleghi di proporre un’iniziativa di CSR a cui tengono particolarmente: i progetti vengono poi valutati da una commissione apposita e i quattro finalisti – scelti dagli stessi dipendenti – ricevono il sostegno e finanziamento da iZilove Foundation».

Per quanto riguarda il prossimo biennio, in quali obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) la sua azienda sarà coinvolta? Avete già dei progetti definiti su cui intendete impegnarvi?
«Snaitech è impegnata a rispondere ad alcuni degli SDGs dell’agenda Onu, selezionati anche in base al criterio della continuità nel tempo. Tra i progetti di CSR nati per raggiungere gli obiettivi di cui sopra, c’è sicuramente la Snaitech Sustainability Week: una settimana dedicata alla comunicazione, informazione e sensibilizzazione sulla sostenibilità che Snaitech organizza annualmente per coinvolgere tutti gli stakeholder nel percorso di responsabilità sociale dell’azienda. C’è poi il progetto di calcolo e monitoraggio del carbon footprint (per quanto riguarda lo scope 3, gli scope 1 e 2 vengono rendicontati da anni) che riguarda le emissioni indirette a monte e a valle della catena del valore: stiamo collaborando con il nostro azionista Playtech per governare l’impatto del tema Climate Change all’interno dei processi dell’intero Gruppo. A proposito di cambiamento climatico, quest’anno abbiamo anche scelto di supportare l’All4Climate Italy 2021, l’iniziativa lanciata dal Ministero della Transizione Ecologica in collaborazione con il Gruppo Banca Mondiale, Regione Lombardia e Comune di Milano in vista dell’importantissima riunione ministeriale preparatoria alla COP26».

Pubblico e privato possono collaborare per raggiungere un obiettivo comune?
«Decisamente sì: tutti gli SDGs vanno già in questa direzione. Una collaborazione tra pubblico e privato per il raggiungimento di obiettivi di Responsabilità Sociale d’Impresa non è solo auspicabile ma è già realtà se si pensa ai contenuti del nuovo PNRR, dove l’investimento privato assume il ruolo di moltiplicatore dell’investimento pubblico».

CSR e sostenibilità: come capire quando è solo un’operazione di marketing?
«Una politica seria di CSR presuppone la presenza di una governance di sostenibilità realmente integrata in azienda, sia nella missione strategica che nel sistema di gestione dei rischi e controllo interno. La centralità della sostenibilità nella governance aziendale garantisce anche il monitoraggio dei risultati sul lungo periodo, al contrario di quanto avviene quando gli interventi si sviluppano in modo non attinente alla mission aziendale per pura operazione di marketing. A questo aggiungerei la reale partecipazione di tutti i dipendenti ai progetti di CSR portati avanti dall’azienda, che genera una cultura aziendale della sostenibilità realmente condivisa che porta ogni anno a fissare traguardi più ambiziosi e importanti».

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