RiGeneration Now: Mauro Mordini (IWG)

Manager, aziende e persone alla ricerca della crescita sostenibile. Ne parliamo con Mauro Mordini, Country Manager Italia IWG

Raccontiamo in presa diretta, attraverso la voce e il vissuto dei manager, come settori, business e aziende stanno guardando avanti per cogliere nelle inevitabili difficoltà del momento le chiavi di lettura del futuro che ci attende e che dobbiamo costruire tutti insieme. Una rigenerazione della quale dobbiamo essere tutti protagonisti e che Manageritalia vuole contribuire a delineare. Oggi ci confrontiamo con Mauro Mordini, Country Manager Italia IWG.

Come è stato l’ultimo anno per il mondo degli spazi di lavoro flessibile?
«Nonostante le grosse difficoltà, la pandemia non ha fermato lo sviluppo del mercato degli spazi di lavoro flessibile. Nel 2020 IWG ha aperto 144 nuovi centri in tutto il mondo. Sei le aperture di business center in Italia, tra cui quella di Spaces Eur Arte a Roma. Con 750 postazioni e 6 sale riunioni distribuite su 8 piani, è uno dei più grandi del Paese».

Cosa avete fatto per gestire questa crisi economica e sanitaria?
«Non abbiamo mai smesso di lavorare, adottando rigorosi protocolli e riconfigurando gli spazi per tutelare clienti, dipendenti e fornitori. Le nostre location italiane sono state (temporaneamente) chiuse solo durante il lockdown di marzo. Anche in quell’occasione, tuttavia, le aziende autorizzate a lavorare in base ai Dpcm hanno potuto accedere ai business center e il nostro personale, anche in quel caso, ha provveduto a fornire assistenza da remoto».

Qual è stato il ruolo del management?
«Il ruolo del management è stato fondamentale. La tutela della salute è stata la nostra priorità, perciò non è stato difficile prendere decisioni e apportare cambiamenti in tempi rapidi, comunicando tempestivamente con tutti i nostri partner, clienti e dipendenti».

Come guardate al futuro?
«Con ottimismo. La pandemia, con il telelavoro o l’home working obbligato, ha sicuramente dato una grande accelerata a processi già in atto. È già da qualche anno che le aziende scelgono sempre più gli spazi di lavoro flessibili. Entro il 2030, rappresenteranno il 30% degli spazi per uffici. Oggi si attestano a circa il 5%».

La crisi ha portato e/o porterà cambiamenti nel modello di business, strategie, organizzazione nella vostra azienda e in generale nel vostro settore…?
«Le aziende stanno optando sempre più per soluzioni “ibride”. Mi spiego. A fianco degli headquarter opteranno per hub satellite distribuiti sul territorio. Parallelamente alla richiesta di spazi uffici nelle metropoli, assisteremo sempre più allo sviluppo della domanda di spazi nelle città minori e in aree suburbane. Non a caso, abbiamo in programma l’apertura di 10 nuovi centri tra Como, Varese, Parma, Reggio Emilia e Modena».

La digitalizzazione è uno dei driver della ripresa e del futuro: per voi cosa significa e cosa farete?
«La digitalizzazione dei processi è parte del Dna di chi opera in un business come il nostro. Basti pensare che durante il lockdown il nostro personale non era fisicamente non presente nei nostri spazi, ma ha fornito assistenza per l’utilizzo delle strutture alle aziende che per Dpcm erano autorizzate a lavorare e ad avere accesso alle nostre sedi».

E la sostenibilità?
«Il nuovo modello di lavoro ibrido che stiamo vedendo affermarsi porterà dei vantaggi anche in termini di emissioni. Con la riduzione degli spostamenti e del pendolarismo avremo senza dubbio un ritorno anche di tipo ambientale. Senza contare che un ufficio progettato e gestito professionalmente secondo i più rigorosi standard internazionali, nonché utilizzato da più clienti, consente di ottimizzare i consumi ed evitare sprechi».

Vi aspettate un cambiamento dei vostri clienti, dello scenario competitivo… e come?
«Ci aspettiamo un significativo trend di crescita per il settore e c’è spazio per tutti quelli che sapranno lavorare bene. In termini di domanda, una tendenza marcatamente emergente è quella che vede le grosse aziende sottoscrivere membership (degli abbonamenti) per consentire ai propri dipendenti di avere accesso al nostro network globale. Ntt Nippon Telephone & Telegraph ha appena firmato un accordo per consentire ai propri 300.000 dipendenti di accedere agli oltre 3.300 spazi di lavoro flessibile di Iwg presenti in tutto il mondo».

Qual è oggi e quale sarà in futuro il ruolo del management?
«Il manager avrà il ruolo di traghettare il sistema verso il cambiamento, avendo sempre come primo obiettivo la tutela del benessere e della sicurezza dei propri dipendenti, dei clienti, dei partner e della comunità in cui si opera. Credo che la pandemia ci abbia insegnato che non c’è economia e non c’è settore che possa prosperare se l’uomo non è al centro».

Quando e come uscirete e usciremo da questo pandemonio?
«Siamo fiduciosi: siamo già fuori!».

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