Quale futuro per il gigante Walmart?

La catena statunitense di grandi magazzini e le sfide dell´e-commerce

500 miliardi di dollari di fatturato, quasi 12.000 stores, 270 milioni di clienti in 28 paesi. 2.3 milioni di dipendenti, gli “associates”. Stiamo parlando di Walmart. Il Pil della Svezia si aggira intorno ai 500 miliardi di dollari, per dare un riferimento.
Il suo obiettivo primario è aiutare le persone in tutto il mondo a risparmiare denaro e a vivere meglio in qualsiasi momento ovunque – nei negozi e attraverso l’e-commerce. In parole povere, low cost strategy.

La storia

Walmart viene registrata nel Delaware nell’ottobre del 1969. I fondatori iniziarono nel 1945 quando Sam M. Walton aprì un negozio (foto sotto) in franchising Ben Franklin in Arkansas. Nel 1946, suo fratello, James L. Walton, aprì un negozio simile nel Missouri. Fino al 1962, l’attività dei fondatori era interamente dedicata alle operazioni di piccoli shopper retail. In quell’anno, la prima Wal-Mart Discount City (un negozio di discount) fu aperta a Rogers, in Arkansas. Nel 1988 il primo supermercato e nel 1998 il primo mercato di quartiere. Nel 1991 il primo passo fuori dagli states: una joint venture in Messico. Oggi il giro d’affari interessa 28 paesi.


Scelte manageriali

Nel 2000, Walmart ha iniziato la prima iniziativa e-commerce creando walmart.com e samsclub.com. Da allora, la presenza digitale ha continuato a crescere. Nel 2007, walmart.com ha lanciato il servizio Site to Store: i clienti possono effettuare un acquisto online e ritirare la merce nei negozi. Nel 2016, avviene l’acquisto di jet.com negli Stati Uniti e un’alleanza strategica con JD.com in Cina. Questi sforzi nell’ e-commerce hanno portato a offerte omni-channel in molti mercati, compresi oltre 1.100 punti di raccolta “Online Grocery” negli Stati Uniti.

Sotto seguiamo l’andamento del prezzo dell’azione dagli inizi. Vediamo una forte fase di crescita dal ’95 fino al 2000. Poi un periodo di stabilità per poi riprendere a crescere un po’ prima del 2010. Cioè da quando Walmart inizia a entrare nell’e-commerce.

Il problema è appunto come tenere i costi bassi e competere con un altro gigante: stiamo parlando di Amazon. Perché è vero che il 56% del business è nel grocery (roba da mangiare) ma il 33% sono prodotti di merchandise. Lì Amazon c’è…

Nel 2016 quando acquistò Jet.com il ceo Doug McMillon dichiarò: <<Stiamo cercando modi per abbassare i prezzi, ampliare il nostro assortimento e offrire l’esperienza di acquisto più semplice e semplice perché è ciò che vogliono i nostri clienti>>.

Guardiamo questo grafico sotto. Vediamo che nella fase di maturità aziende che adottano un approccio inside-out, cioè che hanno un vantaggio competitivo basato sulle loro competenze, skills e storia. Gli inside-out in condizioni di maturità hanno due opzioni: o escono o si reinventano. Walmart ha intrapreso una fase di posizionamento verso l’e-commerce, quindi un reinventarsi acquisendo nuove competenze e creando sinergie con quelle esistenti. Lavorando sulle consegne ai clienti della merce acquistata attraverso le piattaforme digitali o attraverso l’integrazione omni-channel del fisico e digitale.

I numeri del 2018 

In generale, il settore retail statunitense è stato sostenuto l’anno scorso dalla forte economia americana, alta occupazione e aumento dei salari. Anche se gli ultimi dati del governo pubblicati la scorsa settimana hanno mostrato le vendite di dicembre di negozi, ristoranti e online in calo rispetto a rispetto a novembre: il più grande declino mensile da settembre 2009.

Walmart è il primo importante rivenditore statunitense a presentare i risultati del quarto trimestre. A gennaio, anche Target e Costco Wholesale (altri giganti del retail) hanno dichiarato forti vendite durante le vacanze, le più forti da anni. Ma altri, tra cui Macy’s e Kohl’s, hanno riportato una crescita più lenta. Amazon intanto ha registrato un profitto trimestrale record: le entrate sono aumentate del 20%, anche se è in realtà il più piccolo “salto” trimestrale registrato dal 2015. 

Walmart ha superato le aspettative degli analisti grazie alle forti vendite di generi alimentari, ordini online e acquisti per le vacanze compresi i giocattoli. 

Più della metà delle entrate statunitensi di Walmart proviene da alimenti e altri prodotti di base il cui rivenditore si trova entro 10 miglia nel 90% ha riportato la compagnia agli analisti e le vendite di e-commerce sono aumentate del 43% a l’ultimo trimestre e il 40% per l’intero anno fiscale, colpire le aspettative della società per un piccolo ma chiave parte della sua attività. 

La società ha superato le aspettative degli analisti. Le Net Sales crescono a 495 miliardi di dollari e oltre il 70% sono targate Usa. 

Ma dobbiamo stare attenti all’Operating Income che si abbassa negli ultimi 5 anni. Cosa vuol dire? Vuol dire lo sforzo che la società sta compiendo per riposizionarsi ed essere competitiva nei settori ad alta crescita (e-commerce). I costi operativi aumentano. Secondo il Wall Street Journal, a seguito di una percentuale più elevata, le vendite provenienti da ordini di e-commerce sono caratterizzate da un margine inferiore, dall’aumento dei costi di trasporto e da investimenti online. Tradotto: Walmart sta investendo per il lungo periodo. Per la maratona.

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