Prioritalia, l’associazione fondata dalle principali organizzazioni di rappresentanza dei manager italiani per promuovere e valorizzare l’impegno civile della comunità manageriale, ha commissionato una ricerca sui fabbisogni e le aspettative dei cittadini italiani su temi che riguardano la governance dei centri abitati (LEGGI QUI IL DOCUMENTO SUI RISULTATI EMERSI DALL’INDAGINE).
Prioritalia ha affrontato il tema dello sviluppo urbano durante l’evento “Leadership civiche per le città di domani: le competenze dei manager per generare sviluppo”, attraverso tavoli di lavoro che hanno coinvolto 70 diversi stakeholder (manager, rappresentanti delle associazioni civili, politici, esperti, ricercatori, imprenditori e professori).
IL TAVOLO DI LAVORO DOMANI DIGITALE
Il tavolo di lavoro intitolato “Il domani digitale, imprenditorialità e reti digitali” ha fatto il punto sullo stato dell’arte nel nostro Paese sul fronte del digitale, con un focus sulle nuove forme di imprenditorialità.
Le parole chiave del domani digitale
Il pilastro centrale del domani digitale è l’innovazione. Quali sfide? Innovare il processo, il prodotto, ma anche il modo di pensare e costruire le cose; innovare le modalità di interazione tra imprese, PA e cittadini; creare le condizioni per un networking e un accesso diffuso alle informazioni; creare le condizioni per industria 4.0, che si basi davvero sull’Internet of things.
Idee per lo sviluppo del domani digitale
La città come data provider
Trasformazione dei dati in digital data per sviluppare servizi al cittadino fruibili sia dal pubblico che dal privato, mettendo insieme risorse e sviluppare sinergie tra makers, startupper, creativi, imprenditori, cittadini
ecc. In questo contesto, l’amministrazione deve lavorare per creare le condizioni di questa trasformazione progettuale, di mentalità e di comunicazione.
Innovation gym, la città dell’innovazione
Creazione di spazi fisici e virtuali di collaborazione tra scuola, giovani, aziende innovative: vere e proprie palestre per stimolare l’innovazione e la creatività. Seguendo il progetto del “life long learning” sarebbe opportune strutturare dei luoghi, per le migliori menti giovani con un focus in particolare per gli adolescenti, per traguardare le sfide della cittadinanza digitale del XXI secolo.
Il framework condiviso per costruire il futuro
Connettere oggetti e persone, sviluppando una comunicazione dati, attraverso un linguaggio comune di base per lo scambio di dati. Sviluppare un’app realmente interoperabile, aperta e replicabile che possa semplificare la vita dei cittadini con una piattaforma condivisa dove sviluppare progettualità concrete, servizi a favore dei cittadini. Per far questo, è necessario un forte coinvolgimento delle pubbliche
istituzioni e di partner privati.
Oneri di urbanizzazione digitali
Prevedere una percentuale minima di oneri di urbanizzazione digitale per gli insediamenti produttivi da realizzare attraverso call a startup e incubatori e produrre app e servizi ad alto contenuto civico.
L’idea è quella di incentivare le imprese che vogliono insediarsi: startup e giovani imprenditori che vogliono sperimentare prodotti e servizi; cittadini che vogliono vivere in una città smart, creando un ecosistema favorevole all’innovazione.
Smart ticketing
Sviluppo di un sistema digitale integrato per pagamenti e servizi su trasporti pubblici e parcheggi orientati alla persona, anche in funzione di un grado più alto di sicurezza fisica. L’obiettivo è quello di incentivare i cittadini a utilizzare con fiducia e in maggior misura il trasporto pubblico. Comporre un “censimento” sulla stato dell’arte digitale a livello di città e cittadini. L’obiettivo è quello di avere un quadro conoscitivo chiaro ed esaustivo del livello di conoscenze digitali delle famiglie all’interno dei nuclei urbani. Questo passaggio è obbligato per organizzare azioni di risposta e piani di alfabetizzazione e di sensibilizzazione con servizi a valore aggiunto per i nativi digitali.
La sintesi proposta
Dopo aver evidenziato il quadro complessivo entro cui si sono orientati i lavori del suo tavolo, ha brevemente esposto le proposte avanzate dai sottogruppi, evidenziandone gli aspetti comuni. I tre requisiti minimi delle proposte sono: la replicabilità a prescindere dal contesto, l’innovatività delle soluzioni, e la loro effettiva realizzabilità amministrativa.
I prerequisiti per garantire il successo di queste iniziative sono i seguenti:
– la standardizzazione del linguaggio;
– la connettività dei cittadini;
– l’interconnessione tra le banche dati e la loro alimentazione partecipata, anche al fine di garantire trasparenza e accountability;
– la disponibilità a valorizzare la partecipazione ed il coinvolgimento delle reti diffuse di cittadini ed imprese, secondo una logica bottom-up.
Da un punto di vista amministrativo, l’attuazione di questi propositi deve partire da questi due priorità organizzative:
– l’istituzione di una cabina di regia unica, che metta in sinergia le persone e le risorse disponibili e che parta da un censimento digitale al fi ne di individuare le best practice da diffondere;
– un investimento massiccio in formazione e informazione: l’industria 4.0 produrrà un cambiamento epocale del mondo del lavoro, per il quale si stima che il 65% dei bambini oggi alle elementari farà lavori che attualmente non esistono.
Di seguito, invece, la lista degli ostacoli da superare per il raggiungimento delle azioni di sviluppo proposte:
– la burocrazia, con le sue resistenze al cambiamento e i suoi processi obsoleti;
– l’individualismo (effetto Not Invented Here; effetto NIMBY);
– la debolezza e la scarsa lungimiranza delle leadership politiche;
– il quadro di competenze non chiaro e troppo frammentato;
– le scarse competenze informatiche, i formati chiusi dei supporti tecnologici diffusi, le interfacce non user friendly.