NecstCamp: la strategia di lavoro

Un’opportunità di confronto da parte di ciascuno sul proprio quotidiano, rivivendolo attraverso una serie di attività che aiutino i singoli a prendere sempre maggiore consapevolezza non con l’obiettivo di dare soluzioni, ma con la volontà di permettere a ciascuno di trovare in se stessi

Il progetto del NecstCamp, di cui abbiamo parlato in un precedente post, lavora per fasi, facendo leva su alcune “metafore”.


La prima fase è quella dell’io, una fase in cui i partecipanti si riscoprono unici e tutti diversi. Una fase in cui si prende consapevolezza del fatto che non è vero che la diversità sia un valore, ma semplicemente la normale condizione in cui ciascuno di noi si trova: nessuna persona è uguale, per quanto simile, al suo vicino. Partendo da questo principio si va quindi a prendere consapevolezza del fatto che sia proprio ciò che ci rende diversi, anche i nostri limiti, a renderci unici, e quindi speciali!

Il bicchiere non è mai mezzo pieno o mezzo vuoto, è sempre pieno, il punto è che per metà è pieno d’aria e quindi tendiamo a non vederla o a non apprezzarlo, proprio perché è una sostanza diversa da quella che ci aspettavamo… ma lui è pieno, così come siamo sempre “pieni anche noi”, solo che alle volte facciamo fatica ad apprezzare il nostro contenuto. Il NecstCamp, grazie anche al lavoro delle psicologhe, cerca di lavorare proprio in questo direzione.

Facciamo CrossFit perché è un mezzo unico per far apprezzare a tutti la possibilità di chiudere un allenamento, ciascuno con il proprio peso, con la propria “modalità”, con i propri tempi, apprezzando, giorno dopo giorno i miglioramenti, ma mantenendo l’oggettività del proprio risultato, grazie anche ai risultati dei compagni con cui ci alleniamo. Le classi sono composte da persone di età’, genere, e condizione di fitness differente, ma nessuno si tira indietro. Questo è quello che deve succedere nelle aule del Politecnico.

Aiutare i ragazzi a capire che non sono dei geni o incapaci se riesco o meno a superare tutti gli esami al primo appello, in particolare ai primi anni. Le loro “condizioni di fitness” sono tutte diverse, vengono da scuole differenti, sono persone differenti, e quindi devono, in primis, conoscersi meglio, quindi lavorare per migliorarsi, abituarsi al nuovo ritmo e contesto, e quindi pianificare bene la loro strategia di lavoro. L’obiettivo è finire tutti gli esami accrescendo le proprie conoscenze, non finirli tutti al primo appello di ogni prima sessione! Se uno si infortuna, cerca di ridurre i tempi del recupero, ma non a scapito di rischiare una ricaduta, così nel fallire un esame, non si deve “rimetterlo a caso” nella sessione successiva senza valutarne bene l’impatto.

Questo è il NecstCamp, un’opportunità di confronto da parte di ciascuno sul proprio quotidiano, rivivendolo attraverso una serie di attività che aiutino i singoli a prendere sempre maggiore consapevolezza non con l’obiettivo di dare soluzioni, ma con la volontà di permettere a ciascuno di trovare in se stessi, e nelle persone che li circondano, il modo più efficace per loro di affrontare le sfide che il quotidiano ti pone.

Proprio in linea con questa ultima osservazione, nel cercare anche negli altri, si fonda la seconda fase del NecstCamp.

Se nella prima fase è come se fossimo tanti palloncini che vengono riempiti d’aria/competenze/esperienze dove andiamo a conoscerci per capire se abbiamo raggiunto la nostra massima tensione o se siamo riempiti solo a metà e quindi dobbiamo cercare ulteriori stimoli, la seconda ci aiuta a superare il limite imposto dal nostro singolo palloncino… se è vero che soli non possiamo fare tutto, che siamo limitati, ecco che, grazie alla diversità che era la normalità, vedendola ora come valore, possiamo superare questo nostro limite grazie alla presenza degli altri!

Lavorando insieme alle persone che la vita ci mette accanto, riconoscendole uniche e diverse da noi, riconoscendo in questo un grande valore, ecco che possiamo superare i nostri limiti, e se da soli non eravamo capaci di alzare un piccolo peso, ecco con gli altri “palloncini” possiamo sollevare una casa e portarla sul bordo di una cascata per realizzare i nostri sogni e le nostre promesse!

Questa è la fase due del NecstCamp, un fase in cui si lavora in gruppo, si impara a mediare, ad aiutarsi, a condividere! In questo contesto viene facile vedere il lavoro della musica in cui, facendo musica di gruppo, non bastano tanti bravi solisti, ma dove diventa fondamentale l’ascolto degli altri per creare la giusta armonia.

Anche nello sport abbiamo cercato di ricostruire una situazione simile e da qui è nata la collaborazione con Spartan Italy.
Da quest’anno avremo un percorso dedicato al mondo Spartan all’interno del NecstCamp. I partecipanti avranno modo di allenarsi con coach ufficiali SGX e di partecipare a due corse nell’arco dell’anno. Come Politecnico di Milano parteciperemo quindi alle Spartan nella categoria open e saremo divisi in piccoli team da 5 persone. Faremo questo per dare a tutti l’opportunità di vivere una esperienza di lavoro in gruppo.

I team saranno definiti dai responsabili del progetto e avranno l’obiettivo di creare un contesto eterogeneo dove tutti abbiamo modo di mettersi in gioco e di aiutare gli altri durante il percorso.
Parafrasando una celebre citazione potremmo quindi dire che “questo è NecstCamp”.
Un progetto dai fini ateniesi, come il logo che rappresenta il nostro ateneo, realizzato con metodi spartani, dove però le persone vengono sempre messe al centro e dove si lavora tutti insieme per permettere a ciascuno di riscoprirsi limitato e imperfetto, ma allo stesso tempo unico e di valore! Un progetto dove la fatica, la tenacia e la perseveranza, sono elementi centrali per portare tutti a camminare decisi e sicuri su quello splendido percorso che altro non è se non la nostra vita, il nostro quotidiano, unico, difficile, diverso per ciascuno di noi, ma proprio per questo di valore inestimabile!

Per tutto coloro che credono nei valori che vogliamo diffondere e avessero piacere di sostenere il progetto per renderlo sempre più aperto a un numero maggiori di partecipanti, non solo all’interno del Politecnico di Milano, è possibile effettuare una donazione tramite il seguente link, nella sezione “Sostieni un progetto”: https://www.dona.polimi.it/.


Manageritalia collabora con NECSTLab per far conoscere questa Silicon Valley italiana e avere dalla loro voce un polso su quell’innovazione che partendo dall’Università impatta, e deve farlo sempre di più, sulla crescita della nostra economia, sul nostro lavoro e sulla vita di tutti i giorni. Un viaggio che dobbiamo fare tutti insieme. Stay tuned!

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca