Motore Italia 2025: le tappe di Emilia-Romagna e Puglia

Anche quest’anno Manageritalia è partner dell’iniziativa di Class Editori, che racconta e premia le eccellenze imprenditoriali italiane, per valorizzare la figura del manager

Il 26 marzo a Bologna e il 19 giugno a Bari si sono svolte le prime di due tappe di Motore Italia 2025, l’iniziativa di Class Editori per raccontare e premiare le eccellenze imprenditoriali italiane. Manageritalia è partner del progetto anche quest’anno, per valorizzare la figura del manager, vero motore delle “imprese che fanno muovere il Paese”.

Emilia-Romagna: imprese sane ma poco managerializzate

Il tour di Class Editori è partito dall’Emilia Romagna, la prima regione in Italia per export pro capite nel 2024 (il 10% di 623,5 miliardi di euro): molte, infatti, sono state le aziende premiate proprio per le attività di export. La regione si è confermata ricca di un tessuto imprenditoriale sano: le società emiliane sono cresciute, la redditività delle imprese è aumentata e persino migliaia di aziende dei comuni colpiti dall’alluvione hanno mantenuto occupazione, ricavi e marginalità. Nonostante questo, restano ancora dei grandi gap rispetto al mercato internazionale: «Il problema – spiega Cristina Mezzanotte, presidente di Manageritalia Emilia-Romagna – è che le pmi familiari non assumono manager esterni: in Europa sono circa il 60%, in Emilia-Romagna solamente il 28%. C’è un grande bisogno di far crescere la managerialità nella regione».

Per portare un esempio vincente di proficua collaborazione manager-imprenditori, sono intervenuti Sandro Birello e Andrea Vivi, rispettivamente presidente e fondatore e ceo & partner di Officina Consulting. I due, guidati da Enrico Pedretti, direttore marketing di Manageritalia, hanno raccontato di come entrambe le figure siano necessarie per una buona governance, elemento chiave per crescere e scalare. Nel corso dei lavori, gli illustri ospiti hanno trattato anche altre problematiche che le imprese della regione devono affrontare: dalla carenza di manodopera all’elevata pressione fiscale, all’aumento generalizzato dei costi, soprattutto quello dell’energia, al rallentamento dell’economia internazionale.

Da sinistra, Silvia Sgaravatti (Class Editori), Andrea Vivi (Officina Consulting), Enrico Pedretti (Manageritalia), Sandro Birello (Officina Consulting).

Cultura manageriale e innovazione per una Puglia che corre

La seconda tappa di Motore Italia si è svolta a Bari. È la prima volta in 11 anni che Class Editori sceglie di dedicarsi all’economia pugliese, segno evidente di come la regione sia sempre più strategica per il Mezzogiorno (e non solo). L’economia pugliese, infatti, è vivace, dinamica; cuba 90 miliardi di pil e nel post-Covid ha rappresentato il traino di tutta l’economia del Sud, attirando investimenti, nonostante un crollo demografico importante. Tra gli elementi che garantiscono il successo delle iniziative imprenditoriali, i molti ospiti hanno citato l’introduzione della sostenibilità nelle strategie di business, la sinergia tra imprese e credito, la managerializzazione per gestire le sfide legate alle transizioni tecnologica, digitale e generazionale.

Soprattutto l’ultimo punto è stato ben raccontato da Domenico Fortunato, presidente di Manageritalia Puglia, Calabria e Basilicata, insieme a Mariarita Costanza e Leonardo Desiante, rispettivamente co-fondatrice & cto e direttore operativo di Macnil. «I manager garantiscono quel passaggio generazionale che, in almeno un terzo dei casi, blocca la crescita delle imprese» ha affermato Fortunato. «È importante – ha spiegato Costanza – accogliere le nuove competenze, dando fiducia e delega ai giovani, cosa che solitamente non avviene. Spetta al manager trovare un linguaggio e motivazioni comuni tra persone anagraficamente e, di conseguenza, culturalmente diverse». Le ha fatto eco Desiante: «Da noi coesistono diverse generazioni, dal diciottenne al sessantenne le esigenze ovviamente cambiano. Il mio ruolo è pertanto anche quello di favorire la crescita comune».

L’opzione manager, dunque, si conferma l’unica via percorribile per rimanere competitivi: «L’economia regionale – ha concluso Fortunato – ha bisogno di una svolta culturale: solo il 28% delle pmi italiane si avvale di manager esterni, in Puglia ci sono appena 0,3 dirigenti ogni 100 lavoratori, cinque volte meno della Lombardia. Serve una managerialità diffusa, servono reti di competenze, nel turismo in particolare».

Leonardo Desiante e Mariarita Costanza (Macnil).
Leonardo Desiante e Mariarita Costanza (Macnil).
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