La pandemia ha sdoganato definitivamente il telelavoro, un tempo appannaggio di poche aziende “illuminate” e visto come un’eccezione. Oggi, al contrario, sembra essere diventato la regola.
Se il lavoro da casa è sempre più diffuso, ecco che il ripensamento e il ridimensionamento di alcuni business legati alla vita d’ufficio offrono spazio per l’inventiva e il lancio di nuovi prodotti e servizi.
La casa si reinventa, deve essere un luogo sicuro dove lavorare, ma dove non dobbiamo per forza starci in tuta, soprattutto se ci interfacciamo con colleghi e collaboratori via Zoom.
A questo proposito, la “nuova normalità” ha ispirato l’azienda canadese Henri Vézina a lanciare la campagna adv The Work from Home Collection, con una linea di abbigliamento dedicata al telelavoro, come quella lanciata a giugno da Prisma. L’idea forse non è particolarmente originale, ma l’azienda ha lavorato con l’agenzia pubblicitaria Dentsu per creare una collezione diventata subito virale sui social che gioca con immagini stilose. Abiti dimezzati senza pantaloni, per partecipare a una videoconferenza in assoluta comodità, scarpe da tenere in casa o calzini particolarmente confortevoli: le fotografie sono senz’altro di effetto.
Anche i capi WFH Jammies, presentati su Kickstarter, hanno una natura “ibrida”, metà felpe metà camicie, abiti apparentemente eleganti da indossare davanti a una videocamera nonostante siano pigiami.
Al di là delle provocazioni, ripensare lo spazio domestico e concepirlo come luogo di lavoro significa progettarlo per renderlo il più confortevole possibile. Sedie ergonomiche, cromoterapia, attrezzi per brevi allenamenti e così via: insomma, basta solo essere creativi e intercettare i nuovi bisogni del “new normal”.