Le sale da tè diventano trendy

Se pensate che le sale da tè siano luoghi un po’ polverosi, frequentati solo da vecchie signore, vi sbagliate. Sì, perché oggi sono luoghi di tendenza in cui rilassarsi e chiacchierare, sorseggiando una bevanda calda e mangiando una fetta di torta. “È un concetto che negli ultimi anni si è molto evoluto, tanto che oggi possiamo parlare di tea room 2.0 – racconta Lina Farage, titolare dell’omonimo locale milanese – Il cambiamento ha investito tanto l’ambiente (ovvero i colori, il design, l’arredamento) quanto l’offerta, che coniuga golosità, piacere e naturalità, leggerezza”. Il che significa, per esempio, proporre, in accompagnamento al tè, la frutta, i petali dei fiori oppure i dolci in formato mignon.

Ovviamente il servizio gioca un ruolo fondamentale. Spiega Farage: “Conta non solo cosa viene servito – ovvero la qualità e l’aspetto dei prodotti – ma anche il come. E qui la competenza, la capacità di orientare il cliente nella scelta (per esempio spiegando la differenza tra le miscele oppure il senso degli abbinamenti con il cibo) possono fare la differenza”.

La conferma che “tea time is back” arriva dalla progressiva diffusione degli spazi dedicati alla bevanda. Restando a Milano – oltre ai locali storici come Cova o Sant’Ambroeus – troviamo Cha Tea Atelier, che vende oltre 100 tipi di tè provenienti da tutto il mondo, e La teiera eclettica. Ad Abbiategrasso c’è il Tête à thè, a Siena la Tea Room di Porta Giustizia e a Treviso Tearamisù. Che il tè diventi sia destinato a diventare il nuovo aperitivo?

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