Nel corso della 100esima Assemblea Manageritalia, nella parte pubblica “I manager per l’Italia”, il presidente di Manageritalia Mario Mantovani ha toccato 6 temi determinanti per il futuro nella sua relazione introduttiva. Tra questi, il ruolo e la crescita del terziario italiano.
In Italia il settore dei servizi (o terziario) ha visto crescere la sua importanza relativa nel generare sviluppo economico negli ultimi anni. Nel nostro Paese, il terziario rappresenta quasi tre quarti del pil, con circa il 73% di quello prodotto in Italia e nei paesi dell’Eurozona. Il “terziario di mercato”, che non comprende le amministrazioni, l’istruzione e la sanità pubbliche, raggiunge circa il 50% del pil.
Ambiti e proposte di policy:
- Filling the skill mismatch, fare sistema, promuovere politiche di sviluppo che prevedano l’inserimento del ruolo manageriale. Manageritalia da anni partecipa a diverse misure di Invitalia (Smart&Start e CulturaCrea) con un’attività di mentoring molto apprezzata dalle imprese e startup che ne hanno usufruito. Occorre estendere tale modello vincente ad altre misure statali ed europee.
- Diffusione del made in Italy: il ministero delle Imprese e del made in Italy sta elaborando un disegno di legge sulla sua difesa e valorizzazione. Per promuovere e difendere le eccellenze italiane nel mercato globale servono esperti dei processi di internazionalizzazione, export manager preparati e selezionati dalle organizzazioni dei manager. Occorrono anche per questo obiettivo incentivi specifici per aiutare le imprese a lanciarsi in nuove attività all’estero, con il supporto dei manager.
- Programma terziario 4.0, tagliato sulle esigenze di tutti i settori terziari, particolarmente orientato all’introduzione di tecnologie, modelli organizzativi, competenze e managerialità, basato sul credito d’imposta per favorire la crescita delle aziende più competitive.
- Progetto “Lavora nel mondo, vivi in Italia” per ripopolare i piccoli borghi, attraendo dall’estero i nomadi digitali. Manageritalia chiede che gli incentivi riguardino anche lavoratori qualificati italiani. Il cosiddetto South working non si è diffuso per mancanza di incentivi duraturi che potessero legare stabilmente al territorio le competenze giovanili e manageriali interessate.
- Commercio con l’Ucraina: non appena terminerà la guerra, l’Ucraina avrà bisogno di tutto il necessario per tale rilancio. I nostri manager si mettono a disposizione. Serviranno project manager per la pianificazione, ma anche manager esperti di internazionalizzazione.
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