“La sostenibilità per le imprese non è soltanto una questione etica e volontaristica ma è un tema strategico, un principio trasversale che ci aiuta a riconfigurare le priorità, a disegnare nuovi modi di lavorare, di produrre, di consumare, di muoverci, di curarci, di studiare, di costruire, di stare insieme. Per alimentare la speranza in un cambiamento sostenibile, in un futuro migliore, non possiamo che partire dall’educazione”.
Sono questi alcuni dei pensieri chiave espressi da Marcella Mallen (presidente Prioritalia, la fondazione costituita da Manageritalia e Cida) nel suo primo intervento pubblico come copresidente di ASviS, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, avvenuto il 31 luglio a Norcia in occasione del dibattito conclusivo del Glocal Economic Forum ESG89 dedicato a sostenibilità, resilienza ed heritage culturale.
“Occorre investire in un’educazione capace di creare una nuova coscienza collettiva. Capire che i problemi di chi sta indietro inevitabilmente sono destinati a diventare i problemi di chi precede, che tutto è collegato” ha affermato Mallen, parlando della necessità di intervenire sulle disuguaglianze sociali che la pandemia ha aggravato e mettendo al centro dello sviluppo gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu definita “una grande mobilitazione con cui riattivare le energie costruttrici di questo nuovo inizio, per tenere insieme la crescita economica, la tutela ambientale e la giustizia sociale, affermare una visione integrata dello sviluppo e del benessere”.
Il nuovo inizio è quello che stiamo vivendo, dopo il Covid. Una fase in cui di diffonde la consapevolezza che i modelli di sviluppo degli ultimi decenni, incentrati sul perseguimento della crescita economica e del profitto, non solo non sono riusciti a ridurre le disuguaglianze e a tenere sotto controllo le cosiddette “esternalità” (come, per esempio, il consumo di risorse naturali non rinnovabili, l’inquinamento, le emissioni di gas serra responsabili del riscaldamento), ma sono anche risultati incapaci di rispondere alle complesse e urgenti sfide che attendono l’umanità.
“La pandemia ha imposto alla storia un’accelerazione, inasprendo tanti squilibri – sociali, di genere e generazionali – che erano già evidenti. Non abbiamo più tanto tempo per agire. Dobbiamo allenarci al benessere sociale, imparare a spostarci dall’io al noi, tornare a fare le cose che, specialmente in Italia, sappiamo fare meglio: fare rete, creare comunità, aprirci alla diversità, agire comportamenti civici e sociali”.
Qui il video integrale del dibattito. L’intervento di Mallen è a 1h19’50’’.