La Silicon Valley italiana: ComoNext

La visita del Gruppo Innovazione di Manageritalia dell'hub tecnologico lombardo

Il 31 gennaio siamo andati a visitare l’Innovation Hub ComoNext, insieme al Gruppo Innovazione di Manageritalia. Questo è il racconto di come un grigio pomeriggio d’inverno si sia trasformato in una bella esperienza di luce.

Da fuori Comonext si presenta come un ex edificio industriale a mattoncini, dentro è stata completamente rifatta.

Appena arrivati ci siamo riuniti una sala, dove c’era quasi 60 persone, pochi si conoscevano. Molti non sapevano esattamente cosa aspettarsi, parlando con alcuni si capiva anche un certo scetticismo, ma di sicuro c’era curiosità.

Questa struttura era un cotonificio che dava lavoro a tantissima gente della zona; poi è arrivata la concorrenza, la crisi e la fabbrica è stata chiusa e abbandonata. Nel 2007 si riparte: un gruppo misto di capitali capeggiato dalla camera di commercio di Como lancia il progetto di ristrutturare l’edificio e trasformarlo in un luogo per startup innovative, con l’obiettivo di attrarre aziende ad alto contenuto tecnologico e ridare slancio alla zona.

Oggi dentro ComoNext hanno sede 125 startup innovative, in più settori, dove lavorano 650 persone.



La cosa inizia a farsi interessante. Vedo intorno facce stupite di fronte a questi numeri.

Dopo la fase di attrazione dell’innovazione, adesso Comonext punta alla restituzione di questo patrimonio sul territorio, aprendosi verso il mondo delle aziende di fuori, offrendo dei percorsi di open innovation, per scoprire, selezionare e adottare nuove tecnologie e soluzioni, soprattutto in ambito trasformazione digitale e Impresa 4.0. Le aree di competenza presenti all’interno del parco vanno da Big Data, IoT, machine learning, a manifattura additiva, robotica, nuovi materiali, nanotecnologie, realtà virtuale.

Ci siamo divisi in gruppi e siamo partiti alla scoperta di alcune delle startup che lavorano a ComoNext.


Entriamo da Fluxedo, una startup che si occupa dell’analisi in tempo reale dei visitatori di spazi. Uno dei fondatori ci racconta che sono partiti con dei progetti per le smart cities, per poi passare a soluzioni per il retail e gli eventi, con una piattaforma che misura in tempo reale quanti visitatori si trovano in un locale e come interagiscono con gli spazi: dove si fermano di più, qual è la loro reazione emotiva difronte a ciascuna vetrina. All’ingresso dell’ufficio c’è un monitor che ci sta contando.


Cambiamo ufficio e andiamo da Caracol Studio: è un laboratorio di stampa 3d, con un grande braccio meccanico che costruisce oggetti di design di grandi dimensioni, partendo da micro pallini di materiale plastico colorato. Mentre guardiamo curiosi questi robot costruire goccia a goccia degli oggetti, ci raccontano che possono produrre prototipi, forme impossibili per i normali sistemi di stampa, o semplicemente spedire un file e far produrre l’oggetto a km di distanza.



Da SenseCatch troviamo uno scaffale con bottiglie di vino, tutte della stessa forma, ma con etichette diverse. È un lavoro fatto per un cliente che voleva indicazioni sull’etichetta più d’impatto. Questa startup ha sviluppato un sistema di ricerca di mercato basato sulla misurazione delle reazioni emotive degli utenti difronte alle scelte (neuromarketing): non chiedono all’intervistato cosa gli piace di più, ma, attraverso dei sensori misurano dove guarda, cosa lo fa emozionare. Molti chiedono un biglietto da visita.


Entriamo da Coelux, che ha inventato delle finestre che replicano la luce naturale. Sei in un corridoio cieco ma attraverso la finestra vedi un cielo azzurro, nella stanza arriva un raggio di sole. Curioso, ma questa luce calda, naturale, vera, ha un effetto calmante, ti avvolge, ti fa stare bene.
Ci spiegano che dietro al prodotto ci sono studi di fisica, ottica, nanotecnologie, oltre 150 brevetti e che queste finestre possono rendere più piacevoli case, uffici, negozi. Il mio vicino, che lavora nella Gdo, mi dice “per il mio lavoro non avrei mai pensato di andare a vistare un produttore di finestre, invece questa è la cosa più interessante che ho visto oggi”.

Siamo tutti a testa in su, a guardare il sole splendere nell’azzurro, affascinati da questa magia.

La visita è finita.

Siamo usciti, fuori era già buio da un pezzo, ma c’era un’atmosfera allegra, di ottimismo, con molti ci siamo dati appuntamento per andare a visitare un altro incubatore.
Questo pomeriggio ci portiamo a casa alcune idee da portare nelle nostre aziende, soprattutto, ci portiamo a casa la sensazione di avere tante opportunità, perché le idee migliori spesso vengono quando si esce dal proprio recinto, si guarda fuori dall’ufficio.



Se siete interessati, il Gruppo Innovazione di Manageritalia Lombardia organizza visite ai principali centri dell’innovazione italiana, la nostra Silicon Valley.

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