È online “Startup Survey – La prima indagine sulle neoimprese innovative in Italia”, curata congiuntamente dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Istat.
Sono state intervistate 2.250 imprese, circa il 44% delle 5.150 startup innovative iscritte nella sezione dedicata del registro delle imprese, aggiornato al 31 dicembre 2015.
L’indagine ha consentito di approfondire gli aspetti peculiari del profilo degli startupper italiani, evidenziati in quattro sezioni tematiche:
Il capitale umano delle startup innovative
Si presentano le principali risultanze emerse dall’indagine a riguardo il background familiare, lavorativo e di istruzione dei soci e dei dipendenti delle startup: i 4.363 soci operativi delle imprese rispondenti sono di genere maschile nell’82 per cento dei casi e presentano un’età media di 43 anni. Hanno conseguito un titolo di studio pari o superiore alla laurea triennale nel 72,8 per cento dei casi, per lo più in materie tecnico-ingegneristiche ed economico-manageriali.
Come si finanziano le startup innovative
Si analizza il tema dell’accesso alla finanza da molteplici punti di vista: la composizione delle compagini sociali; le fonti di finanziamento; il livello di soddisfazione rispetto alle esigenze di approvvigionamento finanziario delle startup: il 73,2 per cento delle imprese ha fatto principalmente ricorso alle risorse proprie dei soci fondatori. Le donazioni di family and friends sembrano avere un ruolo marginale tanto alla costituzione quanto dopo di essa, intuibilmente perché tali attori tendono a proporsi più come soci che come meri finanziatori.
L’innovazione delle startup
Si indagano le strategie di innovazione adottate dalle startup, con riguardo sia alla tipologia di innovazione introdotta, che alle fonti della conoscenza che l’hanno originata, e alle misure adottate per proteggerla: gran parte delle imprese (il 74 per cento) ha realizzato innovazioni di prodotto o servizio, mentre le innovazioni di processo, realizzate dal 37,1 per cento delle startup, sono più diffuse tra le classi di fatturato più alte.
Il punto di vista degli startupper
Si raccoglie il punto di vista degli startupper sulle misure di agevolazione loro attribuite dallo Startup Act italiano, nonché le loro proposte su come migliorare il quadro normativo: le misure più conosciute sono la riduzione dei costi per l’avvio d’impresa – ossia l’esonero da diritti camerali e imposte di bollo applicato di default alle startup innovative al momento dell’iscrizione al Registro delle imprese – e l’accesso semplificato e gratuito al Fondo di Garanzia per le Pmi, noto a quasi 9 startup su 10 – anche se quasi 1 su 5 dichiara di non conoscere le modalità per accedervi.
Su questo tema, continua l’attività di supporto alle startup innovative grazie alla squadra di manager messi in campo da Manageritalia.