Innovazione e intelligenza artificiale come motore di crescita

L’Open Summit di StartupItalia!, il più grande incontro dedicato all’ecosistema dell’innovazione e delle startup italiane

Il 18 dicembre c’è stato l’Open Summit di StartupItalia!, il più grande incontro dedicato all’ecosistema dell’innovazione e delle startup italiane.

Eravamo a Milano, al Palazzo del Ghiaccio, pienissimo, i biglietti erano finiti. Eravamo davvero tanti. Avevo paura di trovarmi circondata da ragazzini, invece no, la gente aveva dai 30 anni in su, c’erano tante teste brizzolate, a riprova che l’età media degli startupper italiani è di 40 anni. Poche donne, ma, si sa, nell’high-tech ancora scarseggiano. Incredibile, con 1.000 persone in sala, al bagno delle donne non c’era coda, a quello degli uomini sì.

Il primo summit è stato due anni fa, nel 2015, quando c’erano circa 5.000 aziende iscritte al registro speciale delle startup innovative. Oggi sono diventate oltre 8.300 e tante altre sono nate anche senza entrare nel registro delle “innovative”.

Sono tante? Sono poche? Sono piccole imprese, ma con tanta voglia di crescere, danno e creano lavoro: collaborano con altre aziende, con centri di ricerca, affittano spazi, commissionano consulenze, producono, vendono, coinvolgono freelance, allacciano contatti con società all’estero. Creano economia, ricchezza, opportunità, ottimismo.

Fuori dal mito americano dei geni in garage, chi sono gli startupper? Sono semplicemente persone che creano un’impresa più o meno innovativa. Gli altri li vedono come gente che vuole fare qualcosa di nuovo “per forza”, ma in realtà sono solo piccole aziende appena nate e con tanta voglia di crescere.

Si è partiti con una bella carica di energia, con Alex Zanardi che ha detto una cosa bellissima, che “la vita ha più fantasia di noi” perché è sempre piena di opportunità e se lui è riuscito a trovare e realizzare le sue opportunità, immaginate cosa possono fare gli aspiranti innovatori e imprenditori.

Sul palco sono saliti tutti i nomi noti dell’innovazione italiana, il blogger Marco Montemagno, il fondatore di StartupItalia! Davide Casalini, il commissario del governo per innovazione e digitale Diego Piacentini, il fondatore di Dada Paolo Barberis, e poi investitori, venture capital, acceleratori e ceo di aziende italiane e straniere.

Si è parlato di intelligenza artificiale, pagamenti elettronici, donne ricercatrici e imprenditrici, sanità digitale, innovazione nel food. Si è parlato di Silicon Valley, ma anche di Europa, di Usa e di innovation hub.
Ci sono dei mega trend trasversali dei quali hanno parlato più o meno tutti: intelligenza artificiale, robotica, blockchain.

Protagonista assoluta e pervasiva dei vari speech è stata l’AI – artificial intelligence, intesa come machine learning e software in grado di imparare dall’esperienza e prevedere i fenomeni nei vari settori verticali (dal traffico in città allo sviluppo delle malattie); poi robotica, cioè “autonomi” come le macchine a guida autonoma; blockchain vista non tanto come futuro della valuta, cioè criptocurrency e bitcoin, ma come innovazione disruptive e futuro del web, come infrastruttura di domani.

Altri temi emersi: mixed reality, cioè realtà aumentata integrata (sovrapposizione tra realtà reale e aumentata) con applicazioni tipiche nel turismo, arredamento ma anche industria; Instant messaging (tipo WhatsApp) e personalizzazione one-to-one come futuro dell’advertising. Net neutrality, come esigenza di sviluppo e democrazia.

Come stanno l’innovazione e le startup in Italia? Partendo dalle note positive, la creatività non ci manca, le aziende continuano a nascere a ritmi simili a quelli di altri paesi europei; passando alle note dolenti, le nostre startup fanno ancora fatica a crescere, perché il venture capital non è ancora arrivato ai livelli di volume che servirebbero (da qui la spinta verso il corporate venture capital, cioè all’investimento in startup da parte di grandi aziende consolidate). Infine, c’è carenza di competenze in intelligenza artificiale, da tutti indicata come la base delle professioni del futuro, perché le nostre università non sfornano abbastanza laureati STEM (materie scientifiche) e molti trovano migliori opportunità all’estero.
Il messaggio dell’open summit di StartupItalia! è chiaro: sviluppare l’innovazione nel nostro paese come vero motore della crescita.

Qui il nome della startup vincitrice e delle altre finaliste

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