Innovation Manager chi? Patrizia Rossi

A tu per tu con la Brand & Digital Marketing Consultant Patrizia Rossi, manager dell’innovazione inserita nell’Elenco ufficiale di Innovation Manager di Manageritalia XLabor

Per fare la trasformazione digitale serve managerialità e un Innovation Manager. Oggi è un must per competere e stare sul mercato. Le aziende per fruire dei finanziamenti del MISE e per avere un Innovation Manager di qualità devono prenderlo dall’Elenco ufficiale di Innovation Manager di Manageritalia XLabor per il MISE.

Cos’è e quali vantaggi offre la trasformazione digitale a un’impresa?
La trasformazione digitale è il processo di integrazione delle tecnologie in tutti gli aspetti del business di un’impresa, una grande e imprescindibile occasione per le aziende di aumentare la produttività e l’efficienza ed essere più flessibili e competitive.

Consiste in una profonda ristrutturazione del modello di business capace di interpretare i nuovi segnali dei mercati e dei consumatori. Non si tratta unicamente di digitalizzare i processi organizzativi – peraltro indispensabili – bensì di apportare conseguentemente nuovi approcci manageriali, culturali, organizzativi e anche creativi. Insomma, un vero cambio epocale per traghettare le imprese nella modernità.

Questo vale anche per una Pmi (comunque il voucher è rivolto alle imprese fino a 250 dipendenti)?
Ignorando la quarta rivoluzione industriale, è quasi certo il rischio per le Pmi di essere “fuori dai giochi” dei mercati globali digitalizzati nei prossimi anni. Le Pmi sono la forza economica del nostro Paese e sono certa che gli imprenditori italiani sapranno cogliere tutti i vantaggi della trasformazione digitale, anche in termini di efficienza dei processi produttivi e di gestione dei costi.

Cosa serve a un’impresa (in particolare a una Pmi) per intraprendere veramente questa trasformazione (cultura, managerialità, soldi…)?
Sicuramente investimenti in tecnologia adeguata a supportare il proprio business. Questo però rischia di rimanere lettera morta se non si investe anche in un processo di trasformazione della cultura aziendale attraverso un approccio manageriale che ispiri, motivi e formi l’intero staff.

Qual è il ruolo dell’Innovation Manager?
Una figura che aiuti innanzitutto l’azienda a introdurre nuovi metodi lean e agile nella fase gestionale e produttiva. Che sia in grado di interpretare i segnali dei mercati e dei consumatori per supportare e trasformare tutti i processi di vendita garantendo una costante relazione con il cliente nell’ambito del customer journey. L’Innovation Manager deve anche favorire il change management per un’effettiva trasformazione culturale dell’azienda.
A tal proposito,
cito “Workforce United” di Ricoh, un’analisi a livello europeo da cui emerge come i dipendenti chiedano alle aziende tecnologie digitali. Indipendentemente dall’età, il 72% degli intervistati vorrebbe contribuire concretamente al successo della propria azienda e, anche grazie alle tecnologie, lavorare in modo più smart.

Le sue caratteristiche, oltre a quelle generiche di esperienza di innovazione, digitalizzazione e/o impresa 4.0, dovranno abbinarsi con il settore, il prodotto servizio e/o la parte preponderante dei processi da digitalizzare dell’azienda?
Project management, pensiero strategico e leadership sono, a mio avviso, le caratteristiche chiave di un innovation manager. Sono fondamentali le competenze di economia e marketing per valutare il mercato in cui l’azienda opera e individuare strategie adeguate ma anche l’esperienza in vari settori merceologici che consente la contaminazione.
La conoscenza di modelli organizzativi aziendali sarà fondamentale per supportare la digitalizzazione dei processi.
L’innovation manager ha inoltre un approccio visionario, flessibile, creativo. È propositivo e si integra facilmente nell’azienda, si aggiorna costantemente sui nuovi trend e tecnologie digitali. Per dirla in inglese, “Innovation Managers are the missing link to implement all those great ideas you have.”


L’impresa con i suoi vertici, organizzazione di persone e fornitori cosa deve fare e come?
La digital transformation comporta un cambio del modello di business che coinvolge tutta l’impresa e i suoi stakeholder. Occorre pensare innanzitutto alle basi tecniche e tecnologiche, alle risorse da destinare, al nuovo paradigma di marketing. Una volta presa la decisione, sarebbe opportuno avviare un progetto pilota in un ambito specifico stabilendo dei kpi da monitorare, per poi estendere il processo di trasformazione a tutta l’azienda.

Quali sono i risultati tangibili e in che tempi?
Dipende naturalmente da vari fattori quali dimensione e complessità dell’impresa, tipologia di mercato e di prodotto/i.
Per quanto riguarda la parte che mi compete, direi che i tempi per studiare, implementare e monitorare una strategia di branding e digital marketing copre un arco temporale che rientra nei 9 mesi. I risultati dipendono dai kpi stabiliti con l’azienda e riguardano sostanzialmente il funnel di vendita e la costruzione di relazioni con i clienti.

L’incentivo del MISE con il voucher per finanziare in parte l’inserimento di un Innovation Manager quale ruolo ha?
Ha lo scopo di aiutare le Pmi nel processo di modernizzazione e di formazione di un nuovo approccio manageriale al business. La trasformazione digitale è ormai imprescindibile, costituisce il driver fondamentale per la crescita economica del nostro Paese che rischia di perdere competitività se non si aggiorna velocemente.


L’incentivo parla di un inserimento temporaneo di almeno 9 mesi. Bastano e poi? E una volta esaurito il voucher?
La trasformazione digitale non è un fenomeno statico che una volta definito ed implementato procede autonomamente. Tutto si modifica velocemente ed è necessario continuare a gestire il cambiamento. Mi auguro che questa grande opportunità del MISE possa essere il trampolino di lancio per una nuova impostazione aziendale delle Pmi, con l’inserimento futuro di figure manageriali esperte e qualificate che possano davvero fare la differenza nel processo evolutivo.

Qual è il ruolo di un’Associazione come Manageritalia che terrà un registro ufficiale di Innovation Manager dove le aziende potranno cercare quello loro più adatto?
Manageritalia è il selezionatore e certificatore delle competenze manageriali ed il trait d’union fra imprenditori e manager. Oltre al processo di selezione potrebbe aiutare le aziende nell’orientamento per la corretta scelta dell’Innovation Manager più adatto alla realtà dell’impresa. Lato Innovation manager già fornisce un grande supporto per una costante e qualificata formazione utile allo svolgimento del ruolo.

Chi altri ha un ruolo e può facilitare questa digitalizzazione, istituzioni, PA, Associazioni di imprese ecc.?
Sicuramente tutte le entità citate, aggiungerei anche le società di formazione tecnica e manageriale.

Patrizia Rossi è Brand & Digital Marketing Consultant. Digital Mentor del PID (Punto Impresa Digitale) della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. Pluriennale esperienza in posizioni apicali nel Marketing e nella Comunicazione on/off line lavorando in agenzie e aziende strutturate multinazionali e nazionali su budget B2B e B2C in svariati settori merceologici. Dal 2007 si occupa di digital marketing. 

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