Il business delle Olimpiadi

Una vetrina per le aziende che intendono affacciarsi o consolidare la loro posizione sul mercato asiatico

Altro che Pierre de Coubertin. Siamo lontani dai tempi di “l’importante è partecipare”. Oggi le Olimpiadi sono soprattutto un business. E quelle iniziate il 9 febbraio a Pyeongchang, in Corea del Sud, non sono da meno. Basti pensare che l’allestimento delle strutture e l’organizzazione dei giochi è costato 13 miliardi di dollari, ben 4 in più di quelli spesi nel 2010 a Vancouver, anche se molto meno della cifra record investita nel 2014 a Sochi, in Russia.

E l’Italia? Sicuramente i giochi coreani sono un’ottima vetrina per le aziende che intendono affacciarsi, o consolidare la loro posizione, sul mercato asiatico. Non è un caso che tra i fornitori ufficiali di Casa Italia – la maison che funge da centro di gravità per gli atleti, i dirigenti, gli ospiti e la stampa – vi siano molte imprese rappresentative del Made in Italy. Si va dai formaggi (fatti solo con latte 100% italiano) di Biraghi alle bollicine di Ferrari, dai tavolini di Glas Italia all’attrezzatura Technogym.

C’è poi il tema della trasmissione televisiva dei giochi, che rappresenta un buon veicolo pubblicitario per gli inserzionisti. A livello internazionale l’esclusiva televisiva del circo olimpico è andata all’emittente Discovery, che ha pagato al Cio – il Comitato olimpico internazionale – 1,3 miliardi di dollari. In Italia le Olimpiadi sono trasmesse Rai 2 e Rai Sport HD, che dedicano all’evento oltre 100 ore di programmazione tra dirette, repliche e approfondimenti. Va, tuttavia, detto che il fuso orario non aiuta: le + 8 ore fanno sì che la maggior parte delle gare cada in piena notte italiana. Inoltre, a fronte di alcuni appuntamenti clou (la discesa e lo slalom di sci alpino, lo short track della portabandiera Arianna Fontana, la sprint di sci di fondo con Federico Pellegrino), i giochi invernali propongono ore e ore di discipline di nicchia (come il curling e lo skeleton) poco adatte alla tv generalista.

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca