Non è un segreto che le piccole medie imprese rappresentino un settore molto importante nell’ambito del mercato del lavoro italiano vista l’importanza che ricoprono da sempre per l’economia del nostro Paese.
Ma quali sono i vantaggi di lavorare per una piccola media impresa? E quali sono le risorse più adatte e più ricercate per queste realtà?
Lo abbiamo chiesto a Silvia Cipolla, partner di Atelier Recruitment, società di ricerca e selezione del personale di Milano specializzata nel recruiting su misura e che si rivolge in particolare ad aziende di stampo imprenditoriale che necessitano di una consulenza a 360° gradi nei loro processi di selezione.
Queste realtà offrono delle opportunità di carriera molto stimolanti e permettono alle professionalità più qualificate di fare veramente la differenza.
La qualità è tutto per questo tipo di aziende, perché i loro prodotti e i loro successi spesso si indentificano con la vita, la storia e la passione di un’intera famiglia. Il know how, la dedizione, il valore dei brand sono un patrimonio inestimabile che ha spesso permesso a queste realtà di affrontare la crisi mantenendo la propria solidità finanziaria e i propri standard qualitativi.
Posto che per un neolaureato è sempre preferibile muovere i primi passi in un contesto multinazionale per poter ricevere una formazione più strutturata e una forma mentis impiegabile in futuro in contesti diversi, per un manager senior con anni di esperienza in aziende dall’organizzazione complessa, la piccola media impresa invece può risultare la soluzione migliore per riorientare positivamente il proprio percorso professionale.
Le multinazionali costituiscono infatti un ambiente dinamico, multiculturale, competitivo e aspirazionale, perfetto per le ambizioni dei primi anni di carriera. C’è però anche il rovescio della medaglia che prevede funzioni parcellizzate, procedure articolate, rigide gerarchie e, soprattutto in anni recenti, anche l’accentramento dei processi decisionali presso gli headquarter che lasciano poca autonomia alle sedi operative locali e, di conseguenza, ai loro manager.
Se aggiungiamo anche la cultura iper-performante e totalizzante tipica di queste organizzazioni, possiamo sicuramente comprendere la volontà a un certo punto di ricercare un nuovo equilibrio professionale e personale.
Le piccole medie imprese sono contesti spesso destrutturati, snelli, con meno risorse a disposizione, ma sono anche caratterizzate da processi decisionali rapidi, da responsabilità chiare e dirette e offrono realmente la possibilità di mettere a frutto le competenze acquisite, di dare un valore aggiunto all’organizzazione e trovare motivazione e soddisfazione grazie al proprio contributo pratico e strategico.
Naturalmente si tratta di un bene reciproco in quanto le piccole e medie imprese possono trarre un vantaggio competitivo notevole acquisendo figure in grado di portare nuove competenze e di gestire e organizzare il lavoro e i collaboratori in maniera più efficiente, soprattutto in momenti di crescita del business o di ricambio generazionale ai vertici dell’azienda.
In questo senso alcuni illuminati imprenditori italiani, pur mantenendo l’impostazione padronale, per i ruoli strategici chiave decidono di avvalersi di manager esperti e competenti formatisi spesso in realtà multinazionali.
Le figure che vengono richieste più spesso dai nostri clienti – continua Silvia Cipolla di Atelier Recruitment – sono per la maggior parte profili commerciali e marketing senior dedicati all’espansione del business, in particolare sui mercati esteri.
Non basta però avere le competenze tecniche e l’esperienza necessarie a ricoprire la posizione. Nei nostri processi di ricerca dedicati alle realtà imprenditoriali noi teniamo conto anche e soprattutto di quella che è l’attitudine del manager, analizzando le sue cosiddette soft skill.
Mai come in questi casi l’approccio caratteriale e motivazionale di un candidato è importante per chiudere con successo un inserimento in azienda: il manager infatti deve avere la capacità di gestire un rapporto personale con la proprietà e l’imprenditore riuscendo a proporre e a far approvare le proprie strategie innovative senza creare attriti all’interno di una struttura in cui solitamente il potere decisionale è in capo a una sola persona.
Non solo, ma la maggiore autonomia che acquisisce significa anche una maggiore responsabilità diretta e quindi si deve trattare di una persona anche in grado di mettersi in gioco e di rischiare.
Anche la motivazione è importante; non basta infatti voler tornare al paese d’origine dove magari ha sede l’azienda in questione per poter giustificare un passaggio di carriera così complesso.
Le piccole medie imprese, come dicevamo, offrono delle opportunità stimolanti, ma è necessario avere acquisito una chiara identità professionale e avere una motivazione coerente con il proprio percorso di carriera per poterne trarre tutti i vantaggi e per poter costruire le basi per un futuro lavorativo ricco di soddisfazioni.
È proprio per questo che in Atelier Recruitment in fase di colloquio invitiamo sempre i nostri candidati ad analizzare in profondità le loro esigenze e le loro aspettative perché lavorare nell’ambiente giusto ha un valore fondamentale sia per il manager che per l’azienda.