FlixBus continua a crescere

La strategia dell'azienda tedesca: il mercato italiano in espansione

FlixBus può essere considerata la Ryanair su strada: la compagnia di pullman low cost è in Italia da 3 anni (luglio 2015) e festeggia l’anniversario con un bilancio positivo: oltre 10 milioni di persone trasportate, più di 300 città collegate e 1.500 nuovi posti di lavoro creati.

L’Italia rappresenta un paese strategico per la startup tedesca con sede a Monaco di Baviera e un giovane team: dei 28 mercati europei in cui FlixiBus è presente, quello nostrano è il secondo in termini di fatturato, con un aumento del 100% dei passeggeri nell’ultimo anno.

Ma a cosa si deve questa crescita? Ai centri con forte attrattiva turistica come Roma e Milano, così come all’ascesa delle capitali estere tra le destinazioni preferite degli italiani.

Il modello di business di FlixBus si basa sulla collaborazione con aziende storiche di autotrasporti del territorio che collocano mezzi, autisti e personale per la manutenzione. L’azienda tedesca, invece, si occupa di pianificazione di rete, comunicazione e marketing, vendita dei biglietti e servizi al cliente.

Il modello sembra funzionare e ha costretto negli anni la concorrenza a modificare la propria offerta, sia per quanto riguarda i servizi (app per le prenotazioni, wifi gratis a bordo, prese per la ricarica di dispositivi mobile, sedili larghi) sia i prezzi. 

Gli obiettivi futuri? Estendere la rete ai piccoli centri, coprire tutta Italia, Sicilia e Sardegna incluse, e destinare ulteriori fondi sulla mobilità elettrica, puntando poi alla riqualificazione delle autostazioni. 

Di recente FlixBus si è espansa negli Stati Uniti e dopo aver lanciato l’esperimento dei treni low cost in Germania l’idea è di proporre questo modello anche altrove. 

Andrea Incondi, country manager FlixBus Italia, ha lanciato un appello al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e agli altri operatori per scrivere insieme un manifesto per la smart economy, promuovendo l’innovazione, abbattendo la burocrazia e tutelando i lavoratori.

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