Festival dell’Economia: 1-4 giugno

Il tema dell’edizione di quest’anno del Festival dell’Economia, dall’1 al 4 giugno a Trento, sarà “la salute disuguale”. Premi Nobel, ministri ed esperti provenienti da tutto il mondo discuteranno e si confronteranno, insieme al pubblico del Festival, su questo tema di grande attualità.

Il festival si aprirà con una conferenza di Alvin Roth, premio nobel per l’Economia nel 2012, che ha elaborato un algoritmo molto utilizzato nel sistema sanitario statunitense per ottimizzare le donazioni di reni. 

Sarà particolarmente ricco il carnet di iniziative all’insegna della salute, un diritto universale di tutti e che riguarda tutti: il programma includerà momenti culturali, formativi, di sensibilizzazione e animazione per affrontare il tema della salute e le problematiche dell’inuguaglianza dal punto di vista del privato sociale, della cooperazione, del volontariato e del pubblico. 

Il direttore scientifico del festival, Tito Boeri, analizza nel suo editoriale i concetti chiave legati a questo tema:

“La dimensione più importante dell’uguaglianza delle opportunità è legata alla possibilità di condurre una vita sana e di poter gioire di un invecchiamento attivo. È una materia su cui l’intervento pubblico è particolarmente opportuno dato che ci sono importanti esternalità positive nel creare condizioni ambientali più favorevoli ad una vita sana. Non sempre però queste esternalità vengono perseguite dall’operatore pubblico, che tende a concentrarsi sugli effetti anziché sulle cause di molte malattie diffuse. C’è spesso troppa poca attenzione ai risultati cui può portare la ricerca di base in campo bio-medico nel migliorare la qualità della vita di miliardi di persone. I sistemi sanitari raramente tengono conto di problemi di azzardo morale, vale a dire del fatto che la copertura sanitaria può avere effetti perversi riducendo gli incentivi delle persone a condurre una vita sana, in grado di minimizzare il rischio di un ricorso frequente alle cure mediche. Ancora, il confronto pubblico spesso non affronta in modo adeguato il nodo della selettività nell’universalismo, valedire di come, anche nell’ambito di un servizio sanitario che offre copertura a tutti i cittadini, la fornitura di servizi sanitari costosi possa richiedere una rilevante compartecipazione da parte di chi ha redditi più elevati. A volte le differenze osservate nei livelli di salute sono riconducibili al diverso grado di “educazione alla salute” degli individui. Una migliore conoscenza dei rischi della salute e delle possibilità di cura potrebbe favorire una vita sana senza aggravio di costi ed evitare fenomeni di malati-silenti o malati- scoraggiati, che non utilizzano al meglio le cure e le prestazioni sanitarie disponibili, perché poco informati sull’offerta di servizi sui propri diritti”.

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