Consumi: il boom della pasticceria artigianale

Gli effetti di questo trend: prodotti e indotto del settore

I croissant vegani, il cioccolato rosa, le torte low carb, i biscotti alla lavanda. Sono alcune delle tendenze che caratterizzano la pasticceria artigianale oggi. Un settore che conta oltre 43.000 imprese specializzate, per un totale di 155 mila addetti. E che ha trainato il mercato domestico.

Il boom della pasticceria artigianale ha infatti avuto un effetto alone a livello casalingo in due direzioni:

  1. da una parte è esploso il comparto dei prodotti che aiutano a realizzare in casa (o almeno a provarci!) i dolci di pasticceria. Così, sugli scaffali del supermercato, si possono trovare – accanto a lieviti e farine – svariate referenze per la decorazione (codette, coloranti alimentari, frutta candita ecc). E poi pirottini, tagliabiscotti, sottotorte, sac à poche e così via. Il business è tale che sono nati punti vendita (online e/o fisici) specificatamente dedicati, dove gli appassionati possono rifornirsi delle referenze che non trovano nella grande distribuzione.
  2. dall’altra parte si è sviluppato l’indotto, vale a dire tutto ciò che ruota intorno al mondo della pasticceria. Si va dai libri (non si contano i manuali di dolci che affollano le librerie) ai blog, dai magazine ai corsi, che vengono proposti, oltreché dalle scuole di cucina, dalle stesse pasticcerie. Senza dimenticare le manifestazioni rivolte ai consumatori. Una delle più celebri è Sweety of Milano, la cui quarta edizione si svolge nel fine settimana del 15/16 settembre. Due giorni durante i quali assaggiare, imparare, provare, sperimentare. La dieta può cominciare lunedì…
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