Come lanciare una startup nel turismo

L'opinione di Karin Venneri, project leader-head of B2C presso Destination Italia e councilor dell’Associazione Startup Turismo

Quali sono le caratteristiche che rendono oggi una startup nel turismo realmente innovativa e in grado di emergere?
«Per me le due T, il Team e il Timing, restano i principali fattori di successo di una startup. Il team deve avere vision, tecnologia e capacità commerciale, in altre parole deve essere composto da un chief executive officer, un chief technology officer e un chief sales officer integrato a conoscenza del settore. Utili anche precedenti esperienze in aziende per comprendere e costruire una propria struttura aziendale. Il timing: ci sono diversi casi di startup geniali ma che sono fallite perché il mercato non era maturo. Nel settore del turismo, che si muove a una velocità serrata, strettamente correlata allo sviluppo tecnologico, è ancor più un elemento determinante per fare la differenza».

Quanto è importante la contaminazione tra settori diversi e il mentoring manageriale?
«La contaminazione tra settori è fondamentale e può intervenire a 360 gradi nel processo di costruzione di una startup: dalla fase di generazione di un’idea alla costruzione di modelli di business disruptive. I settori “vicini di casa” del travel sono sicuramente quello dei pagamenti e quello della domotica: in Italia sta nascendo un progetto dedicato alla blockchain applicata al sistema di prenotazione di alloggi che avviene mediante moneta virtuale, piuttosto che sistemi di domotica per automatizzare le interazioni tra guest e host per il checkin e l’upselling in-stay».

Cosa fa concretamente l’Associazione Startup Turismo?
«Associazione Startup Turismo è una realtà non profit nata da un pool di giovani imprenditori del settore per necessità di confronto e condivisione, decisamente “nata dal basso”. Gli associati sono tutti giovani startupper dell’industria che entrano in associazione per fare networking e reale scambio su come portare avanti il progetto, confrontandosi su quale linguaggio di programmazione usare, piuttosto su quale incubatore affidarsi per il proprio percorso di accelerazione. Inoltre offriamo un servizio di mentoring online con professionisti del settore e supporto nelle azioni di fundraising attraverso eventi di investor pitching privati. Per le imprese, raccogliendo i vari input che spontaneamente sono arrivati dagli operatori privati del settore. Dal 2018 offriamo servizi di R&D che abbiamo chiamato “Call for project”».

In cosa consiste la Call for project?
«A valle di un brief specifico da parte di una catena alberghiera, piuttosto che un tour operator che ricerca nuove soluzioni tecnologiche, AST, in collaborazione con Startupbusiness, organizza una call mirata alle sue 130 startup, seleziona e mette in contatto aziende e startup con il fine di favorirne lo scambio. Da poco stiamo portando avanti la call con Zani Viaggi e per il 2019 ce ne sono altre in pipeline. Ultimo, ma non per importanza, è il tema tutto italiano di internazionalizzazione delle startup nostrane che fanno fatica a entrare in contatto con realtà cross border: anche in questo AST sta attivando una serie di canali virtuosi per favorire l’esportazione delle nostre startup».

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