Come fondare una startup innovativa: istruzioni per l’uso

TRA I MANAGER C’È VOGLIA DI FARE GLI IMPRENDITORI. Continuo a incontrare gente che mi racconta di avere una piccola quota di un’aziendina, o di voler metterne su una.
A volte la molla è un hobby trasformato in un business, un’occasione creata con un amico, o per aiutare un figlio fresco di studi, oppure il desiderio di avere “un piano B” nel caso saltasse il lavoro da dipendente.
Ieri queste si chiamavano nuove aziende, oggi invece si chiamano startup, ma sono la stessa cosa.
Le ultime nate sono le startup innovative, quelle ad alto contenuto tecnologico, per le quali sono state definite agevolazioni (di costi e procedure) che incidono sull’intero ciclo di vita dell’azienda, dall’avvio alle fasi di crescita, sviluppo e maturazione.

I principali benefici
Ecco i principali benefici di cui godono le startup innovative:
•    costituzione online, senza bisogno del notaio ed esonero da diritti camerali e imposte di bollo;
•    proroga del termine per la copertura delle perdite e nessuna imputazione di reddito minimo;
•    esonero dall’obbligo di apposizione del visto di conformità per compensazione dei crediti IVA (quindi benefici in termini di liquidità durante la fase degli investimenti);
•    disciplina del lavoro tagliata su misura, con facoltà di remunerare il personale in modo flessibile, stock option, incentivi per l’assunzione;
•    incentivi fiscali per investimenti in startup innovative fatti da persone fisiche (detrazione Irpef del 19% dell’investimento fino a 500mila euro) e giuridiche (deduzione dall’imponibile Ires del 20% dell’investimento fino a 1,8    milioni di euro);
•    possibilità di raccogliere capitali con campagne di equity crowdfunding online;
•    intervento semplificato e gratuito al Fondo di garanzia per le pmi, sostegno da Ice;
•    procedure semplicifate per la chiusura della società (purtoppo succede).

I requisiti necessari
Per creare una startup innovativa bisogna rispettare dei requisiti abbastanza facili:
•    società di capitale non quotate;
•    società nuove o comunque costituite da meno di 5 anni;
•    sede principale in Italia o con una sede in Italia;
•    fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro;
•    non distribuiscono e non hanno distribuito utili;
•    hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
•    non costituite da fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda;
•    il contenuto innovativo dell’impresa è identificato con il possesso di almeno uno dei tre criteri: 1) almeno il 15% del maggiore tra fatturato e costi annui è ascrivibile ad attività di ricerca e sviluppo; 2) la forza lavoro complessiva è costituita per almeno un terzo da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori, oppure per almeno due terzi da soci o collaboratori in possesso di laurea magistrale; 3) l’impresa è titolare, depositaria o licenziataria di un brevetto registrato (privativa industriale) oppure titolare di programma per elaboratore originario registrato.

Consulta questa semplice check list per capire se si hanno i requisiti per creare una startup innovativa (o per trasformare la propria impresa in una startup innovativa).

Venture capital: in Italia si investe poco
Ad oggi sono nate 5.439 startup innovative e crescono al ritmo di circa 100 nuove imprese al mese. Sono tante? Sono poche? Sono piccole imprese, ma con tanta voglia di crescere, danno e creano lavoro: collaborano con altre aziende, con centri di ricerca, affittano spazi, commissionano consulenze, coinvolgono freelance, allacciano contatti con società all’estero. Creano opportunità, economia, ricchezza. Queste aziende nascono piccole, ma a volte diventano grandi.
Però per crescere sul serio servono capitali e su questo fronte le risorse sono ancora scarse. Nel primo semestre del 2015 il settore venture capital ha investito in Italia 20 milioni di euro; in Francia nello stesso semestre sono stati investiti 431 milioni, in Germania 1,05 miliardi, in UK 1,41 miliardi.

Yoox, il primo unicorno italiano
Federico Marchetti 15 anni fa ha fondato Yoox, la prima startup italiana che ha superato il miliardo di dollari di valore (quello che in gergo si definisce un unicorno). Quando quest’anno StartupItalia lo ha premiato come “Innovatore dell’anno”, Marchetti ha offerto alcuni consigli ai neo imprenditori: continuate ad avere una visione internazionale, mettetevi tutte le mattine nei panni del cliente, non dormite sugli allori: innovate, condividete il valore creato coi vostri collaboratori, aprite il capitale per ottenere risorse per la crescita.

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