Avete appena rivenduto (o, per meglio dire, riciclato) la bottiglia di vino ricevuta in dono dalla zia o dal collega e vi apprestate a partire per festeggiare il Capodanno in una città d’arte? Bene, siete il perfetto ritratto dell’italiano delle feste. Almeno stando ai dati.
Secondo Coldiretti un italiano su 4 ha “re-indirizzato” una parte più o meno consistente dei regali, privilegiando in particolare quelli enogastronomici (vino/spumante e panettone/pandoro in testa). Ed è ora pronto a partire per un paio di giorni. In particolare dovrebbero essere oltre 4 milioni e mezzo i connazionali che brinderanno al nuovo anno da una località di vacanza. Le più gettonate sono le città d’arte o i borghi. In Italia soprattutto. Le esigenze di budget e i rischi connessi al terrorismo favoriscono, infatti, la permanenza entro i confini nazionali.
Se volete mantenere il profilo da “italiano delle feste” non dimenticate di comperare un ricordo delle vacanze. Magari un prodotto dell’artigianato locale o una specialità alimentare. Il centro studi di Cna (confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) stima che lo farà la gran parte dei vacanzieri, spendendo in media tra 12 e 17 euro.