Acqua, agli italiani piace minerale

Sono 9 italiani su 10 a bere acqua minerale, il 19% in più rispetto a vent'anni fa (e 8 su 10 ne bevono almeno mezzo litro al giorno). È la bevanda di tutti, al di là delle differenze di sesso, età, economiche e sociali. Il 44% degli italiani la beve perché è buona e piace, il 30% perché fa bene alla salute, il 28% perché è sicura, il 25% perché è comoda, il 10% perché è conveniente

Il 90,3% degli italiani beve acqua minerale, il 79,7% ne beve almeno mezzo litro al giorno.
Negli ultimi vent’anni, tra il 1995 e il 2016, c’è stato un boom dei consumatori di 19 punti percentuali (e quelli che ne bevono almeno mezzo litro al giorno sono aumentati del 36%). Oggi sono 49 milioni gli italiani che bevono acqua minerale: 8 milioni in più rispetto a vent’anni fa.

Mentre nella crisi gli italiani tagliavano le spese (i consumi pro-capite sono diminuiti del 5,3% nel periodo 2008-2016), i consumatori di acqua minerale aumentavano dall’87,2% al 90,3% della popolazione, e quelli che ne bevono almeno mezzo litro al giorno dal 75,2% al 79,7%.

In Europa l’Italia detiene il primato nel consumo individuale di acqua in bottiglia: in media 206 litri pro-capite all’anno, 29 litri in più dei tedeschi (il 16,4% in più), 84 litri in più dei francesi (+68,9%), 85 litri in più degli spagnoli (+70,3%), 173 litri in più rispetto al Regno Unito (+524,4%), 96 litri in più rispetto al valore medio dell’Ue (+87,3%).

E’ quanto emerge dall’indagine Censis, «Il valore sociale del consumo di acque minerali», condotta su un campione di duemila intervistati, che delinea un consumo interclassista, dall’operaio al dirigente, unisex e per tutte le età, con grande apprezzamento nelle nuove generazioni dei Millennial e una crescente domanda da parte degli anziani che col passare degli anni perdono il senso della sete, mentre l’esigenza di acqua da parte dell’organismo non diminuisce.

Un consumo interclassista
Tra i dirigenti e gli imprenditori i consumatori di acqua minerale sono il 94,2%, tra gli operai il 91,4%. I «grandi» consumatori sono equivalenti sia tra dirigenti e imprenditori (l’85,1% ne beve più di mezzo litro al giorno), sia tra gli operai (l’82,2%). Le differenze dei livelli di reddito associate alle diverse posizioni professionali incidono in misura molto ridotta sulla propensione e sull’intensità del consumo di acqua minerale. Un prodotto che è stato più forte della severa spending review familiare che ha finito per escludere tanti beni dalle tavole degli italiani. E che unisce gli italiani anche al di là delle differenze territoriali. Al Nord-Ovest i consumatori sono il 94,1% della popolazione, al Centro il 90,7%, al Nord-Est il 90,5% e al Sud l’87%.

Un prodotto unisex e per tutte le età
Consumano acqua minerale 9 uomini su 10 e 9 donne su 10. Nel periodo 1995-2016 il decollo dei consumatori è avvenuto equamente sia tra i maschi (dall’81,3% al 90,5%), sia tra le donne (dall’81,5% al 90%). L’acqua in bottiglia è per tutte le età, ancora di più per i giovani. Non sono mai inferiori all’86% le quote di consumatori nelle diverse fasce d’età, ma le percentuali più alte si registrano tra i 18-34enni (il 92,6%), tra i minori (il 91,1%) e tra i baby boomer (il 90,9%).

Infine nove piccole indicazioni per usare l’acqua minerale al meglio.

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