3 motivi per cui i negozi fisici in Italia reggono ancora

I trend emersi nel corso dell'ultimo Retail Summit

Il retail tiene, nonostante tutto. Pur essendo stata data per finita innumerevoli volte, la distribuzione fisica non sembra mostrare segni di cedimento. Almeno nel nostro paese. Basti pensare che, secondo i dati presentati pochi giorni fa al Retail Summit organizzato da Confimprese ed EY, il 2018 dovrebbe chiudersi con 1.100 nuove aperture. Il che significa, in termini di occupazione, circa 10mila risorse.

Da cosa deriva questa performance? I motivi sono almeno 3:

  1. Il ruolo del franchising, che ha conquistato uno spazio importante in numerosi settori merceologici. Accanto alle categorie in cui è tradizionalmente presente, a partire dal fashion e dalla telefonia, si è infatti affermato in altri ambiti. È il caso, per esempio, dei servizi legati al benessere, come i saloni dei parrucchieri o le palestre.
  2. La multicanalità, che da elemento teorico sta diventando sempre più parte integrante della strategia delle imprese. Attenzione però: dalle rilevazioni di EY emerge che il 40% dei retailer intervistati fatica a mantenere un posizionamento coerente sui diversi canali. Insomma, c’è ancora molto da fare.
  3. Il boom dello street food, che, soprattutto negli ultimi tempi, si è sviluppato all’insegna della specializzazione dei locali, come dimostra il moltiplicarsi di insegne che fanno della verticalità (solo un certo tipo di prodotto) o del localismo (solo i cibi di una certa area geografica) il loro tratto distintivo.
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