In quattro anni, a causa del blocco della perequazione, sono stati prelevati da 5,5 milioni di pensionati circa 9,7 miliardi di euro, per una media di 1.779 euro ciascuno.
Lo sostiene uno studio del Sindacato Italiano Pensionati della Cgil focalizzato sugli effetti dei vari provvedimenti che hanno congelato l’adeguamento dell’importo pensionistico a partire dal 2012-2013.
Secondo lo studio, di cui si parla qui, le previsioni per il futuro indicano un ulteriore peggioramento visto che, con gli attuali sistemi di calcolo della rivalutazione, i pensionati si potrebbero veder prelevare, complessivamente, altri 3,6 miliardi di euro.
I dati confermano quanto la perdita di potere d’acquisto aumenti al crescere delle pensioni: si va dai 1138 prelevati sulle prestazioni comprese tra i 1500 ai 1749 euro mensili fino ai 3567 per quelle oltre i 3mila euro.
Per gli importi superiori a 10 volte il minimo la perdita media è pari al 12%.
A questo link si può scaricare lo studio completo, in cui si analizzano – tra l’altro – i rapporti tra l’indicizzazione e la povertà e l’evoluzione delle normative sui coefficienti di trasformazione.