Il senso della certificazione per il Digital Innovation Manager

Alcune considerazioni sull’importanza della certificazione, oggi ancor più in un contesto di ripresa che deve essere guidata da competenze, merito e velocità nell’instaurare rapporti di fiducia e collaborazione

Qualche giorno fa ho partecipato a un webinar (in questi giorni ho perso il conto di quanti ne ho fatti da spettatore rispetto a quelli vissuti da relatore) sulla certificazione delll’innovation manager organizzato da Manageritalia con la collaborazione di Bureau Veritas CEPAS e sono nate delle importanti riflessioni.


Sono Innovation Manager iscritto nell’albo del Mise; e quindi? Qual è il valore di questo “riconoscimento”, al netto della possibilità delle aziende di avvalersi del Voucher Innovazione solo n
ominando un Innovation Manager iscritto?

Nessuno.


Mentre il mondo si sposta verso un’economia globale con una più facile circolazione delle risorse umane e una maggiore concorrenza, c’è un divario di competenze tecnologiche che può essere avvertito in quasi tutti i paesi e/o mercati. 


Non è facile scegliere il professionista giusto, oggi il rischio di scegliere il consulente sbagliato è sicuramente molto più devastante rispetto a pochi anni fa.

La crescente necessità di abbinare le esigenze dei committenti con le competenze della forza lavoro sottolinea il valore della certificazione magari trovando il giusto equilibrio tra eccellenza accademica e competenze del mondo reale.


Il digitale (parlo del mio ambito) non è semplicemente una cosa, è un nuovo modo di fare le cose. Molte aziende si concentrano sullo sviluppo di una strategia digitale quando dovrebbero invece concentrarsi sull’integrazione digitale in tutti gli aspetti del business, ma soprattutto avere la capacità di selezionare manager con le giuste esperienze che non sempre sono accademiche (in realtà poche). 


La mia convinzione è che un DIGITAL INNOVATION MANAGER certificato (che ha fatto un percorso di certificazione e non per iscrizione al Mise) ha un valore diverso da chi non lo è si basa su 3 aspetti: 


Metodologia applicata
Inteso come un processo ripetibile con metodi specifici del progetto, best practice, regole, linee guida, modelli, liste di controllo e altre funzionalità per la costruzione di sistemi di qualità che sono gestibili e forniscono valore per l’organizzazione. La metodologia può essere utilizzata e riutilizzata un numero qualsiasi di volte. La frase chiave qui è un processo ripetibile, che fa progetti allo stesso modo ogni volta. Per pensarci in un altro modo, una metodologia è una tabella di marcia per portarti dove vuoi andare. 


Esperienza

Se la conoscenza è potere, allora la certificazione ne è la prova provata e certificata da terzi. 


Digital Mindset
Conoscere le tecnologie e capire quale utilizzare a seconda dell’esigenza, una capacità che non può mancare in un manager o in una figura di livello executive che opera anche come professional. 

Per “cavalcare” la rivoluzione tecnologica l’impresa ha bisogno di nuove competenze, soft skills che permettano di cogliere le opportunità senza soccombere, e l’emergenza sanitaria di questi tempi ha accelerato all’ennesima potenza questo processo.


Ripartiamo anche da qui per costruire la ripresa e certificarne i fattori, determinanti, vincenti e competitivi. 

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