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Giovani dirigenti: a tu per tu con Giovanna Bruno e Vittorio Lapiana

Dopo aver pubblicato lo speciale dedicato alla presenza dei manager nel tessuto imprenditoriale italiano con head hunter ed esperti di risorse umane, pubblichiamo la testimonianza di due giovani manager, Vittorio Lapiana, corporate strategy & business development director in Amplifon, e Giovanna Bruno, sales director, national retailers & b2b Italia & country manager Romania
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Giovani dirigenti: a tu per tu con Giovanna Bruno e Vittorio Lapiana

Quando sei diventata dirigente e con quale percorso? Sono diventata dirigente nel 2017 a 33 anni. Un percorso fatto di determinazione, passione e sacrificio. Risultati di grande successo mi hanno consentito di diventare dirigente prima nel ruolo di sales director retailer Italia e oggi anche country manager della Romania presso epay Euronet worldwide Inc. Certamente orgogliosa e grata per il percorso fatto finora, continuo day by day a coltivare ed evolvere le mie skills. Rimane sempre molto forte e vivo l’impegno a creare valore, generando energia positiva nelle persone che lavorano con me e nuove e profittevoli strategie per far crescere il business dell’azienda.

Ti piace fare il manager e perché?
Essere manager è sempre stato nelle mie corde perché mi consente di mettere in pratica e legare tra loro valori, competenze e passione nel trasmettere a chi mi circonda l’entusiasmo del team working. Lo yes we can esiste.

Cosa deve portare oggi un manager in azienda?
Oggi un manager deve fare la differenza, realizzando obiettivi che non si pensava fossero contemplabili, in due parole deve portare valore e profitto.

Giovani e senior nel management e nel lavoro in generale: scontro o collaborazione?
Collaborazione, nella mia esperienza è la chiave del successo. Da tenere presente due semplici regole: il manager senior deve essere open mind, per questo lasciare spazio al management giovane di esprimersi, consentendogli di trainare il business verso l’innovazione, il digital e i servizi, generando così valore e profitto. Il manager giovane deve apprendere il più possibile dai senior, questo è sinonimo di sapienza e umiltà.

Come vedi il tuo futuro a livello professionale?
Un crescendo di emozioni, passione, tenacia, costanza, determinazione. I miei quattro pilastri professionali sono: dream big, work hard, stay focused and surround yourself with good people.

Quando sei diventato dirigente e con quale percorso?
Dopo una laurea in General management presso l’Università Bocconi ed esperienze di studio negli Stati Uniti e in Cina, nel 2008 ho iniziato il mio percorso professionale come consulente strategico in McKinsey & Company. Nel 2011 ho conseguito un Mba presso la IE Business School di Madrid e successivamente sono diventato all’età di 28 anni dirigente, sempre in McKinsey & Company. Nel 2016 ho colto una nuova opportunità professionale unendomi al team di Amplifon.

Ti piace fare il manager e perché?
Il poter contribuire al successo aziendale e sentirsi parte integrante di una squadra è fonte di quotidiana ispirazione. Il successo dei miei colleghi è il mio successo e viceversa. Un modo per lavorare col sorriso e mettere me e gli altri nelle condizioni ideali per esprimere il massimo potenziale.

Cosa deve portare oggi un manager in azienda?
Deve portare visione e giudizio indipendente e avere la capacità di trasformare progetti in realtà. Deve avere curiosità, passione, saggezza, energia e soprattutto integrità. Un manager deve essere intrinsecamente motivato, sentirsi accountable e avere una mentalità imprenditoriale.

Giovani e senior nel management e nel lavoro in generale: scontro o collaborazione?
Credo moltissimo nel valore del mentorship e coaching dei senior verso i più giovani. Tra l’altro mentorship e coaching sono gratuiti, bisogna sfruttare queste opportunità! Allo stesso tempo, considero fondamentale che i senior siano pronti ad accettare e lavorare sui feedback che ricevono dai giovani. Le diverse prospettive e il dialogo creano valore, un capitale intangibile sempre più significativo della pura somma delle voci individuali.

Come vedi il tuo futuro a livello professionale?
Sono entrato in Amplifon per un progetto ambizioso di crescita sostenibile e innovazione che si è rivelato di successo. Credo moltissimo in questa azienda e nel suo purpose, ovvero aiutare le persone a riscoprire tutte le emozioni del suono. All’orizzonte vedo tanti traguardi da raggiungere insieme. Spero di poter dare il mio contributo e crescere come professionista e come persona.


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