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Smart working: il punto di vista di Gen Z e Millennials

Nasce un osservatorio per monitorare il sentiment dei più giovani sul lavoro flessibile e da remoto, con una nuova idea di ufficio. Lanciato da OneDay con IED, Lavazza e Randstad, si avvale della collaborazione de Il Sole 24 Ore
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Smart working: il punto di vista di Gen Z e Millennials

OneDay ha indagato il pensiero sui cambiamenti del mondo del lavoro, grazie al contributo di chi questo cambiamento lo sta vivendo da protagonista, attraverso un osservatorio dedicato - Smart working: il punto di vista di GenZ e Millennials - e un sondaggio cui hanno risposto oltre 2 mila giovanissimi (tra studenti, lavoratori e in cerca di nuove opportunità!). I risultati di questa indagine tracciano il perimetro del lavoro “smart”, basato sull'autonomia e la flessibilità dei lavoratori, secondo il punto di vista dei lavoratori delle due generazioni. 

Quello che è emerso dallo studio è stato condensato in un paper diviso in due sezioni. Nella prima troviamo un'analisi quantitativa e qualitativa delle risposte. Nella seconda ci sono invece le case history di tre aziende e top brand che hanno raccontato il loro punto di vista sul tema da angolature differenti: IED, Lavazza, Randstad. 

Uno dei dati più interessanti emersi? Il 72% dei Millennials e Gen Z intervistati non vuole rinunciare all’ufficio, ma auspica che diventi un luogo per vivere creatività, con un approccio informale, convivialità, confronto e formazione. La stessa percentuale (il 70%) non vuole rinunciare alla flessibilità e autonomia dello smart working.

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