
Allenamenti al parco alle 6 del mattino, laboratori di cucina, incontri di gruppo per condividere emozioni ed esperienze. Pensate siano attività inconsuete per un laboratorio di informatica? Il NECSTCamp vi farà ricredere.
Il progetto NECSTCamp nasce a settembre 2017, e si basa su un approccio olistico allo sviluppo della persona in un contesto universitario. Al centro vengono posti gli studenti, non solo come futuri ingegneri, ma anche come persone in una fase delicatissima della loro crescita. Il NECSTCamp mira ad aiutarli a capire come gestire un processo di autovalutazione positivo basato sull'individuazione dei propri limiti, dei propri talenti e delle possibilità di miglioramento. L'obiettivo finale è quello di rendere gli studenti “liberi”, dove con libertà intendiamo la consapevolezza di sé stessi, dei propri limiti e delle proprie capacità, per aumentare capacità di adattamento, motivazione personale e auto-efficacia.
Quale momento migliore per mettere alla prova la propria zona di comfort se non a diecimila chilometri di distanza da casa, a San Francisco e nella Silicon Valley?
È così che 10 km di Polimirun corsi in 3 città diverse, 7 allenamenti di CrossFit, 4 laboratori di cucina e 3 incontri di gruppo con le psicologhe psicoterapeute hanno accompagnato i 124 talk dei partecipanti alla NGX.
Gli allenamenti del NECSTCamp seguono un programma di forza e condizionamento usando movimenti funzionali ad alta intensità e costantemente variati. Portare gli allenamenti alla NGC a San Francisco è un naturale proseguimento di un processo durato un anno.
NECSTCamp, tramite "CrossFit Politecnico di Milano", usa la metodologia CrossFit® per raggiungere gli obiettivi di consapevolezza e incrementare il senso di autoefficacia di chi partecipa.
Gli allenamenti durano un anno e iniziano a settembre. In questo percorso i ragazzi hanno la possibilità di scoprire le loro capacità e accettarle: un punto di partenza indispensabile per potersi migliorare, perché non esiste autosviluppo senza autoconsapevolezza.
“Gli allenamenti possono essere visti come una sorta di task da portare a termine. Risultano volutamente ambiziosi (ma pensati come raggiungibili) per poter creare quel senso di capacità una volta che il task è completato”, spiega Andrea Alberti, coach del NECSTCamp assieme a Melissa Andreella. “Questo non significa che sia un percorso error free; tutt’altro. L’ambizione è che il coaching ricevuto dai ragazzi dia gli strumenti per rielaborare l’esperienza e renderla costruttiva. L’appoggio del gruppo può facilitare il superamento di momenti particolarmente intensi e stressanti”.
Anche riguardo la nutrizione la sfida non è stata facile. In giornate fitte come quelle della NGCX, venti dei ragazzi presenti hanno deciso di aderire al Laboratorio di Cucina.
Il laboratorio si articolava in più fasi: acquisto degli alimenti, vero e proprio momento di educazione alimentare, seguito dalla cottura ed infine dalla pulizia degli strumenti e degli spazi. Il tutto gestito ogni giorno da un gruppo diverso.
“Nell’ostello non c’era una vera e propria cucina, e quindi ci siamo dovuti ingegnare con vaporiere e cuoci-riso elettriche”, commenta Erika Dolcemascolo, la dietista che ha ideato il laboratorio. “Ma questo non ci ha fermato, anzi, ci ha sfidato ancora di più nel cercare di realizzare ricette salutari e gustose, realizzabili solo con la cottura al vapore”.
E continua: “Sono stata colpita dall’entusiasmo con cui i ragazzi hanno deciso di aderire al laboratorio. Nonostante arrivavano a fine giornata sempre molto stanchi dopo aver messo alla prova tutte le loro conoscenze tecniche e relazionali per fare le presentazioni, erano ancora curiosi di capire cosa avremmo cucinato, perché e come”.
I principi da cui parte il NECSTCamp sono in linea con quanto sancito dalle linee guida del Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale sostiene la promozione del benessere degli individui nei propri contesti di vita; in quest'ottica NECSTCamp assume una importante valenza a livello di prevenzione biopsicosociale: interventi di questo genere riducono i fattori di rischio e di disagio e hanno un impatto positivo a livello economico.
Grande valore ha avuto il lavoro di preparazione e di impegno dedicato da studenti e dottorandi per arrivare competenti e sentirsi all'altezza delle sfidanti situazioni in cui si sono trovati a presentare i propri lavori, sia da un punto di vista tecnico, linguistico, comunicativo e non ultimo della gestione emotiva.
“Curiosità, stupore, paura, entusiasmo, disorientamento, soddisfazione, incertezza, vitalità sono i sentimenti che si sono alternati in maniera vorticosa nel corso dei primi concitati giorni di visita alle aziende tech della Silicon Valley e alle due prestigiose Università di Stanford e Berkeley”, ricorda Silvia Danna, una delle due psicologhe a seguito del gruppo, assieme a Debora Vivenzi. “Nei giorni successivi, sostando di fronte Golden Gate, sorseggiando un tè al giardino giapponese, passeggiando tra le vie di Castro è stato possibile far sedimentare e attribuire un senso a queste emozioni”.
Le attività di gruppo sono state proposte anche per favorire questo processo di rielaborazione. Tali momenti hanno contribuito a rinsaldare i legami ed il senso di coesione tra i partecipanti, e hanno permesso di condividere e rileggere insieme vissuti ed esperienze.
“Il principale valore della NGC è indubbiamente quello di costituire un'esperienza trasformativa, ovvero produttrice di cambiamento”, aggiunge Silvia. “L'ingresso in una realtà così diversa da quella italiana fa tremare un po’ il terreno sotto i piedi, per poi appassionare, creare il desiderio di comprendere meglio la realtà circostante, comprenderne i principi, i valori, gli abitanti. Alcune contraddizioni e conformismi appaiono in modo evidente e stupiscono. Ma diventa presto chiaro che “il tuo”, “il nostro”, non è l'unico modo possibile di stare al mondo, che esistono altri modi. Si apre allora l'opportunità di prendere spunto e importare nella propria vita ciò che si è appreso, che incuriosisce o risuona”.
L'incontro con la diversità, uno dei fondamenti del NECSTLab, arricchisce, fa riflettere, mette in contatto con limiti e risorse personali ed accresce l’autoconsapevolezza di sé, permette di sperimentare nuovi e più flessibili modelli di comportamento, stimola il pensiero divergente e la creatività.
Manageritalia collabora con NECSTLab per far conoscere questa Silicon Valley italiana e avere dalla loro voce un polso su quell’innovazione che partendo dall’Università impatta, e deve farlo sempre di più, sulla crescita della nostra economia, sul nostro lavoro e sulla vita di tutti i giorni. Un viaggio che dobbiamo fare tutti insieme. Stay tuned!