
Si è svolto ieri a Firenze, davanti a un’attenta platea formata da una cinquantina di manager e rappresentanti della business community, l’interessante convegno organizzato da Manageritalia Toscana per fare il punto sulle recenti novità legate all’innovation manager, un ruolo chiave in grado di accelerare la trasformazione digitale nelle nostre pmi e, allo stesso tempo, migliorare la loro gestione in un’ottica manageriale.
Ma chi è l’innovation manager? Cosa fa? L’innovation manager, come dice il nome stesso, non è un manager tout court, ma deve avere ampia, recente e provata esperienza manageriale maturata in contesti che hanno sviluppato innovazione, in particolare relativamente ad alcuni ambiti chiave del digitale e dell’impresa 4.0 (leggi qui e qui un paio di testimonianze). L’innovation manager è insomma una figura in grado di sfruttare le opportunità del digitale nei processi produttivi e di servizio e in tutte le aree aziendali con l’utilizzo ad esempio di realtà aumentata e virtuale, IoT, cloud, cybersecurity, blockchain, robotica, AI.
L’evento è stato introdotto dal presidente di Manageritalia Toscana Riccardo Rapezzi e dal vicepresidente Manageritalia e presidente Cida Mario Mantovani, che hanno sottolineato come l’introduzione di questa figura possa creare un terreno fertile per un vero sviluppo di cultura manageriale nelle nostre imprese.
L’associazione toscana ha dato la parola a Alessandra De Angelis, direzione generale per gli incentivi alle imprese MISE, e ad Alessandro Sinagoga, Invitalia, che hanno illustrato nei dettagli come funziona il voucher annuale di 40.000 euro per il periodo 2019 e 2020, rimborsabile a fondo perduto sino al 50% dei costi sostenuti per acquisire prestazioni consulenziali di natura specialistica funzionali alla messa in atto dei processi di trasformazione tecnologica e digitale che utilizzano le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0, e allo stesso le procedure per presentare la domanda, rispondendo alle domande dei manager presenti.
“È forse la prima volta che diamo un incentivo per l’acquisizione e l’ingresso in azienda di una competenza che deve aiutare a fare un progetto, piuttosto che finanziare un progetto”, ha evidenziato De Angelis.
Gli innovation manager che si volessero proporre alle imprese si possono registrare presso il nostro elenco Manageritalia XLabor, come ha ricordato la responsabile Silvia Pugi, e fino al 2020 presso il MISE.
L’appuntamento ha visto poi una tavola rotonda moderata dal direttore marketing Manageritalia Enrico Pedretti che ha coinvolto Andrea Bargiacchi, responsabile innovazione CNA Toscana, Marco D’Annibale, fondatore e ceo Gi.Metal, Ranieri Cilotti, consigliere dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Firenze, Alessio Misuri di Dintec Unioncamere e Marco Zuffanelli, vicepresidente Manageritalia Toscana.
“Questi finanziamenti – ha detto Bargiacchi, devono essere un incentivo, ma la trasformazione digitale e il ruolo del manager e dell’innovation manager per fare impressa e competere devono diventare un must per i nostri imprenditori e le loro imprese. Lavoreremo a stretto contatto con Manageritalia per dare slancio all’innovazione e sfruttare al Massimo questa ciliegina sulla torta della ben più ampia necessità di innovazione e manager nelle nostre imprese”.
“La nostra impresa – D’Annibale – oggi fa il 60% del fatturato fuori dall’Italia. Produciamo attrezzature per pizzerie e ristoranti. Senza innovazione e management saremmo fuori mercato, così siamo leader”.
“I commercialisti – ha detto Cilotti – con il loro ordine sono come sempre e oggi ancor di più in prima linea per aiutare le imprese e il paese a cogliere questa determinante opportunità. Abbiamo un sistema di incentivi fiscali per l’innovazione invidiabile, dobbiamo farlo conoscere e sfruttarlo meglio e la managerialità è determinante”.
"L'innovation manager è fondamentale per poter sopperire alle carenze che potrebbe avere la pmi italiana nell'adozione delle tecnologie, soprattutto quelle previste dal piano 4.0. Spesso le imprese hanno contributi e sostegno, ma sono prive delle competenze", ha dichiarato Misuri.
Il dibattito ha portato alla luce casi virtuosi di business internazionali e sottolineato come il tessuto imprenditoriale italiano debba fare comunque un passo in avanti.
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