Food porn: ossessionati dal cibo?

Di cosa parla Masterchef? Di cucina, direte voi. E invece no. Parla di controllo, di identità di genere, di rappresentazione sociale. A spiegarlo è Luisa Stagi, docente di sociologia all’università di Genova e autrice di “Foodporn. L’ossessione per il cibo in tv e nei social media” (Egea).

“Il testo parte dalla constatazione dell’iperproduzione di discorsi sul cibo – racconta Stagi – un’iperproduzione che porta con sé una grande contraddizione: da una parte non si fa che alimentare il desiderio di consumo, ma dall’altra parte si afferma l’importanza del controllo del peso/corpo, visto come sinonimo di buona cittadinanza, come indice di una buona condotta di vita”. Insomma, da un lato si invita a mangiare e dall’altro si ribadisce l’importanza della magrezza. Del resto per rendersene conto basta accendere la tv, dove i programmi di cucina sono intervallati da spot di capsule bruciagrassi, di creme anticellulite e di alimenti light. Il risultato? “Un messaggio confuso, contraddittorio, che il singolo si trova a dover faticosamente elaborare”.

Un altro tema interessante affrontato da Stagi nel libro è la rappresentazione di genere, vale a dire il modo in cui vengono presentati uomini e donne nei programmi di cucina. “L’uomo è sempre rappresentato come lo chef, il professionista: ha la divisa, una postura autoritaria, lo sguardo fisso e volitivo. La donna, invece, viene mostrata in abiti domestici, da casa, e ha un atteggiamento tendenzialmente amichevole”. Il messaggio è chiaro: un uomo che cucina lo fa per professione, con competenza e autorevolezza, una donna che cucina lo fa un po’ per dovere (poiché rientra tra le sue mansioni di cura della famiglia), un po’ per innata attitudine femminile. A dispetto di molti discorsi, dunque, la differenza regna ancora in cucina. E non solo lì.

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