Come aiutare per il terremoto

Il terremoto ha fatto i danni che sappiamo. A guardare le immagini della cattedrale di San Benedetto di Norcia mi viene da piangere. E tutte quelle case sventrate, le foto delle camere aperte a metà con ancora i quadri appesi alle pareti, la gente con le valige per strada, le facce stanche dei vigili del fuoco, i calcinacci dappertutto.
Passate le ore frenetiche dei primi soccorsi e l’emozione dei video in diretta, adesso inizia il lavoro della ricostruzione.

Un lavoro duro, che andrà avanti per anni, dove vincerà la resilienza e la testardaggine della gente.
L’obiettivo è mantenere vivi i comuni compiti – Accumuli, Arquata, Visso, Ussita, Castelsantangelo, Norcia, Preci – tenendo lì gli abitanti.
È importante restaurare le chiese e i monumenti, ma soprattutto serve che la gente riusca a continuare a vivere nei propri paesi. Quindi le priorità diventano lavoro e scuole.


Le chiese sono le nostre radici, sono quello che siamo noi italiani, ma il lavoro è il presente, perché senza di quello non si mangia, e le scuole sono il futuro e nessun genitore può rimanere in paese se questo comporta che i propri bambini restino indietro con lo studio.
Lo stato si occupa di puntellare le chiese e di predisporre delle strutture scolastiche temporanee. Per quanto riguarda il lavoro, le piccole attività locali, i bar, la panetteria, i negozietti, sopravvivono se la gente resta.
Per le attività più grandi, possiamo fare qualcosa anche noi: qui ci sono aziende che mandano i loro prodotti in tutta Italia e all’estero.

Compriamo i prodotti delle aziende delle zone terremotate, facciamogli pubblicità, con gli amici, su Facebook, su Twitter.

Queste sono solo alcune delle aziende del posto che possiamo aiutare, ma ce ne sono tante altre: le aziende produttrici delle lenticchie di Castelluccio di Norcia, il prosciutto e i salumi di Norcia, il guanciale di Amatrice, il percorino dei Monti Sibillini, le pizze della Svila, le cucine Romani di Pieve Torina, la Vissana Salumi che produce il salame ciauscolo, la Urbani Tartufi, la distilleria Varnelli dell’Amaro Sibilla.

Alcuni imprenditori della zona si sono messi in azione: Brunello Cucinelli pagherà la ricostruzione della cattedrale di San Benedetto a Norcia, Diego della Valle costruirà una nuova fabbrica Tod’s ad Arquata del Tronto. Sono dei segnali che vogliono dare l’esempio per essere seguiti da altri.
Ovviamente, si può fare una donazione. La Protezione Civile ha attivato il numero solidale che permette di donare 2 euro con sms o chiamata da rete fissa al numero 45500.

Anche Manageritalia ha lanciato una sua raccolta fondi.

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca