Albrecht Dürer: Italia e Germania mai così vicine

La mostra a Palazzo Reale Milano fino al 24 giugno

Sul fondo scuro di una tavola si staglia la figura di una giovane donna con il tipico abito veneziano dell’epoca, la camora. Dai toni rossastri e dalla decorazione a rombi dorati, l’abito si caratterizza per una profonda scollatura quadrata e soprattutto per le maniche, non cucite al corpetto ma allacciate con dei nastri.

Dalle maniche staccabili spuntano lembi della camicia sottostante, elemento imprescindibile dell’abbigliamento sia maschile sia femminile. I capelli della giovane sono raccolti sul retro da una sottile reticella, ma tre morbide ciocche ondulate scendono sui lati.

Indossa un unico gioiello, una collana di perline e pietre dure, forse vetro, di forma romboidale, in perfetto accordo con il motivo decorativo del corpetto. Quale sia il suo nome, o la sua storia, non è dato sapere, è semplicemente la “giovane veneziana”. Molto di più, invece, si sa del suo autore, il pittore e incisore Albrecht Dürer, considerato il massimo esponente del Rinascimento tedesco.

Nato a Norimberga nel 1471, Dürer si forma nella bottega d’arte del padre, fino a quando, a 19 anni, parte per un viaggio di formazione attraverso varie città d’Europa; visita i principali centri artistici dell’epoca, da Colonia a Basilea a Strasburgo. Vorrebbe spingersi fino a Gand e Bruges, centri propulsori del rinascimento fiammingo, ma le continue guerre glielo impediscono, così, assetato di cultura classica, sceglie Venezia.

Qui avrebbe dovuto perfezionare la conoscenza della costruzione prospettica, ma sembra rimanere molto più affascinato dalla moda femminile! Ha modo di approfondire i soggetti mitologici, gli animali, la resa anatomica del corpo umano, ma è soprattutto la vivacità di Venezia, il cosmopolitismo e la considerazione di cui godono gli artisti, a lasciare in lui una traccia indelebile.

Sarà nuovamente nel nostro Paese dieci anni più tardi, dal 1505 al 1507. Non più un giovane desideroso di apprendere il classicismo, adesso Dürer è un artista maturo e affermato in tutta Europa, grazie soprattutto alle sue incisioni. A Venezia non è un “turista”, ma un pittore con un proprio stile che lavora e che lascia opere di grande intensità come il “Ritratto di giovane veneziana”, un dipinto pienamente inserito nel clima della ritrattistica italiana, vicino a Giorgione e a Leonardo.

Conteso da nobili e mecenati, invidiato e osteggiato da artisti locali, ma anche imitato, in una lettera a un amico a Norimberga ben riassume il clima culturale italiano, il rispetto e la dignità di cui l’artista godeva rispetto alla Germania: «Quanto desidererò il sole, nel freddo: qui sono un gentiluomo, a casa un parassita».

Curiosità
In età rinascimentale le maniche non erano cucite al corpetto, ma allacciate tramite nastri; ciò le rendeva adattabili ad altri corpetti dando l’illusione che si trattasse di abiti nuovi e diversi. Nasce così il famoso detto “tutto un altro paio di maniche” in riferimento a una questione completamente diversa!

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